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mercoledì 20 marzo 2024

"Friends, amanti e la Cosa Terribile" di Matthew Perry


⭐️⭐️⭐️⭐️

Mi sono imbattuto nel libro "Friends, amanti e la Cosa Terribile" di Matthew Perry, noto come Chandler di Friends, a pochi mesi dalla sua scomparsa. 

Perry non smentisce il suo carattere pubblicando una biografia scritta con un'onestà e un umorismo nero davvero disarmanti. 

Ci racconta di quando ha iniziato a fare l'attore, prima di ottenere il ruolo di Chandler nella famosa serie, e di come la sua vita sia cambiata quando Friends è diventata un fenomeno mondiale (pensa, cinquantadue milioni di persone erano incollate allo schermo per l'episodio finale!).

Ma la parte più dura è quando parla della Cosa Terribile, ossia la sua dipendenza e leggerlo sapendo che a causa della sua dipendenza ha trovato la morte a soli 53 anni è abbastanza duro. Sono riportati senza filtri della sua lotta contro l'alcolismo e la tossicodipendenza. 

Nel complesso un libro interessante e scritto bene che forse alla fine diventa un po' troppo ripetitivo. 

sabato 3 febbraio 2024

Broken time hotel


L’idea di un albergo quasi magico dove i pochi clienti possano rilassarsi e meglio pensare alla propria vita è interessante. Il romanzo è coinvolgente grazie alle storie delle vite che si intrecciano, ben raccontate con una scrittura asciutta e brillante

Un libro che dalle prime pagine ti avvolge e ti spinge a seguire avidamente i vari personaggi. Peccato che le aspettative verranno deluse da un finale banale e frettoloso. 

Comunque consigliato.


Descrizione da Ibs

Il Broken time hotel è un posto ‘magico’. È lui che ti chiama, se hai una domanda che ti tormenta. E non ti lascia andare finché non hai trovato la risposta. Quando Nina trova per caso il biglietto da visita di un hotel dal nome particolare, le sembra solo una buona occasione per prendersi qualche giorno di relax tra un impegno lavorativo e l’altro, in attesa che il suo fidanzato torni da un lungo viaggio di lavoro. La sua vacanza si rivela però la più singolare delle esperienze, integrandola in un gruppo di personaggi assai diversi tra loro, ma con qualcosa in comune: una vita in sospeso. Insieme a Nina conosceremo il vecchio, saggio e scorbutico Joe, ospite fisso dell’hotel; il piccolo Colin che cerca di superare, insieme a suo padre, un lutto avvenuto nella sua famiglia; Mrs Wood, l’eccentrica proprietaria dell’hotel. Nina entra a far parte delle loro vite fino a quando scopre che il suo stesso passato è legato alla storia di quell’hotel così particolare, di cui fino a poche settimane prima non aveva mai sentito parlare.

Dettagli

Autore: Ilaria Simonini

Editore: Blitos

Anno edizione: 2022

In commercio dal: 16 novembre 2022

Pagine: 274 p., Brossura


venerdì 26 gennaio 2024

Gigi Proietti recita il monologo di Marco Antonio dal "Giulio Cesare"



Nobili romani! Amici, concittadini romani! Prestatemi orecchio. Sono venuto a seppellire Cesare, non a farne l’elogio. Il male che un uomo fa, gli sopravvive, il bene, spesso,  resta sepolto con le sue ossa. E così sia di Cesare.

Il nobile Bruto vi ha detto che Cesare era ambizioso: se era, ebbe grave colpa; e Cesare l’ha gravemente scontata.

Qui, col beneplacito di Bruto e degli altri – che Bruto è un uomo d’nore, e anche gli altri, tutti uomini d’onore – sono venuto a parlare al funerale di Cesare.

Fu un mio amico, leale e giusto con me.

Ma Bruto dice che era ambizioso: e Bruto è uomo d’onore.

Egli portò un gran numero di prigionieri in Patria, a Roma, che empirono col prezzo del riscatto le casse dell’erario; fu questa, forse, in Cesare ambizione? Quando vedeva piangere un pezzente, Cesare lacrimava: sembrerebbe, l’ambizione, di ben più dura scorza.

Ma Bruto dice – e Bruto è uomo d’onore – che era ambizioso.

Tutti vedeste come per i Lupercali tre volte gli offersi la corona di re ed egli per tre volte la respinse: è ambizione questa?

Eppure Bruto dice  che Cesare era ambizioso, e Bruto è, lo sappiamo, un uomo d’onore.

Non parlo io già per contestare quello che Bruto ha detto; sono qui per dire soltanto quello che so. Tutti lo amaste un tempo; e non senza motivo. Quale motivo vi impedisce oggi di piangerlo? O senno,tu sei fuggito tra le bestie brute e gli uomini hanno perduto nil bene dell’intelletto!

Scusate, il mio cuore è lì, con Cesare, in quella salma.; devo interrompermi finché non sia tornato in me.

“Giulio Cesare” di William Shakespeare (composto intorno al 1599) .

 

mercoledì 3 agosto 2011

La forza pubblica a Roma negli anni della Repubblica

Roma non disponeva di una forza pubblica. Non esisteva un corpo armato designato a mantenere l'ordine entro le mura cittadine. DI tanto in tanto qualche senatore, stufo di tanta violenza, ne proponeva la creazione ma l'immediata obiezione i tutti era: a chi risponderebbe tale forza pubblica? E hanno ragione. In un territorio governato da un re, la lealtà della forza pubblica è legata direttamente al sovrano. Roma non, invece, è una.repubblica A Roma non, chiunque complotti e trami per essere messo a capo di una forza pubblica lo farebbe soltanto per accrescere il proprio prestigio, mentre il problema principale dei suoi componenti sarebbe quello di decidere da chi accettare la somma più consistente e se servire quella persona oppure pugnalarla alla schiena. Una forza pubblica sarebbe soltanto lo strumento di una fazione contro quella avversa. Roma, perciò, scelse di vivere senza una simile istituzione.

Steven Saylor in "Sangue su Roma"

martedì 7 settembre 2010

Delitto sul Palatino


Quarto libro di Steven Saylor ambientato a Roma, esattamente nel 56 a.C..
In una gelida sera di gennaio, qualcuno bussa alla porta di Gordiano il Cercatore. Si tratta di Dione di Alessandria, che, trent’anni prima, gli aveva inculcato la passione per la filosofia greca. Divenuto ambasciatore, Dione è arrivato ora a Roma per domandare al senato d’impedire che il faraone Tolomeo XII possa tornare sul trono d’Egitto; tuttavia, nell’arco di pochi giorni, tutti gli altri membri della delegazione sono periti, forse avvelenati, e Dione è rimasto solo e impaurito. Gordiano Io accoglie a braccia aperte ma, prima dell’alba, anche Dione viene ucciso. Si tratta di assassinio politico? Una vendetta voluta dal faraone? Gordiano accetta senza esitare l’incarico di far luce su quel delitto, pur sapendo che quella ricerca lo porterà nei circoli più esclusivi di Roma, tra le persone più ricche e corrotte, quindi intoccabile. Ma mentre le prove si dissolvono come neve al sole, gli indiziati si moltiplicano e la verità si oscura, Gordiano scoprirà che il mistero relativo alla morte di Dione non riguarda un segreto di Stato, bensì un segreto del cuore.

Nonostante Saylor sia arrivato al quarto libro il suo stile mantiene tutta la sua forza. Il giallo è bello, interessante, misterioso con il colpo di teatro finale.

Consiglio la lettura a tutti.

lunedì 6 settembre 2010

Consipirata


Durante le mie vacanze ho potuto finalmente smaltire gli arretrati di libri da leggere.
Ho terminato "Conspirata" di Robert Harris.

Quello di Harris è il quarto libro (terzo su Roma) che leggo e mi è sempre piaciuto per il suo modo di scrivere semplice e scorrevole. Soprattutto apprezzavo come riuscisse a raccontare la storia con dei romanzi, si storici, ma con una loro trama autonoma. Questa volta il racconto mi ha deluso, la storia ha prevaricato il romanzo togliendomi il pathos e quel desiderio di leggere per arrivare alla fine. Forse perché ormai di Cicerone abbiamo letto la sua storia in tutte le salse, forse perché Harris mi aveva abituato molto bene. Peccato!

Comunque la trama ha inizio dalla vigilia dell'elezione di Cicerone a console di Roma, quando viene ritrovato nel Tevere il cadavere orrendamente mutilato di un ragazzino vittima di un sacrificio umano. Cosa si nasconde dietro questo orribile delitto? Poche ore dopo Cicerone deve difendere un vecchio senatore accusato dì alto tradimento, commesso più di trent'anni prima. L'alto tradimento è punibile con la morte e l'accusatore e Cesare, da sempre rivale di Cicerone. La grande rivalità tra i due uomini rappresenta due diversi tipi di pensiero: uno più conservatore e uno rivoluzionario, Man mano che il potere di Cesare cresce, Cicerone deve affrontare gli inevitabili compromessi derivatigli dal potere: è giustificabile usare metodi illegali per salvare la Repubblica.

martedì 15 dicembre 2009

Il Ribelle


Ho finito di leggere "il Ribelle" di Emma Pomilio. Il romanzo storico racconta la storia della nascita di Roma.

Il protagonista, comandante della cavalleria di Tarquinia, nobile etrusco giusto e coraggioso, commette un orribile crimine ed è costretto ad abbandonare la sua terra, le origini illustri, e persino il suo nome: da quella notte si chiamerà semplicemente Larth.
La vita di Larth si intreccerà con i due gemelli , Romolo e Remo, alle pendici del Palatino e insieme a loro vivremo le varie scene leggendarie come l'uccisione di Amulio e il ratto delle sabine.

Interessante per i contenuti storici, peccato che la Leggenda prevalga sul romanzo. Mentre i nostri autori preferiti (McCoullough e Manfredi) danno preminenza al loro racconto ambientandolo perfettamente nel periodo scelto, la Pomilio sembra inseguire velocemente la Storia senza mai soffermarsi. Questa scelta non consente all'autrice di approfondire i personaggi e le scene rendendoli sfuggenti.

In conclusione il romanzo, che si legge rapidamente, lo consiglio agli amanti di romanzi storici ma attenzione a non avere grandi aspettative.

Per una recensione positiva sul libro leggete su www.operanarrativa.com/node/1456

martedì 1 settembre 2009

L'Enigma di Catilina


Durante le vacanze ho finalmente letto un ottimo romanzo: l'Enigma di Catilina di Steven Saylor.
Dell'autore avevo già apprezzato "Sangue su Roma" e "Lo schiavo di Roma".

Il nuovo romanzo ha come protagonista ancora una volta Gordiano “il Cercatore”, il quale è chiamato in questo episodio a fermare una catena di morte e a sventare un complotto che coinvolge la sua famiglia.


La storia ha inizio nel 63 a.C. e ambientata tra Roma e la campagna etrusca dove il protagonista si è ritirato in una bella fattoria ereditata da un facoltoso amico, lasciandosi alle spalle le ansie, i pericoli e la confusione della vita di Roma, soprattutto in un periodo in cui le istituzioni repubblicane vivono momenti di grande incertezza.

La movimentata vita di campagna del protagonista , infatti, si svolge sullo sfondo dello scontro tra Catilina, personaggio affascinante e controverso, la plebe infatti chiede a gran voce riforme politiche e sociali e Cicerone, console in carica e strenuo oppositore a ogni cambiamento radicale.

Il libro mi è piaciuto molto sia per la trama che per la perfetta integrazione che riesce a fare tra immaginazione e storia reale.

Tra i tre libri di Saylor è quello che preferisco e lo consiglio al lettore che vuole divertirsi con un romanzo ancorato perfettamente alla storia.

martedì 30 giugno 2009

Il guerriero di Roma. Fuoco a Oriente

La mia dolce metà, Giuliana, mentre gironzolava in una libreria ha trovato sugli scaffali il libro "Il guerriero di Roma. Fuoco a oriente" scritto da Harry Sidebottom. Nonostante fosse consapevole che i libri che mi regala sono vereamente orrendi (scusa amore ma è la verità) e nonostante la traduzione del nome dell'autore "lato posteriore" (per non essere volgari) non si è tratttenuta dal comprarmelo.
Il romanzo è ambientato nel 255 d.C. quando il dominio dell'Impero romano è minacciato ai confini orientali dai Sassanidi. Il protagonista (Balista) è inviato nell'isolata e sperduta città di Arete per difendere l'avamposto romano dall'invasione barbara.

Da solo, il guerriero più abile dell'Impero è chiamato a organizzare la resistenza e a confrontarsi con il nemico più duro e violento che abbia mai incontrato.

Riportata così sembra affascinante ma la realtà è molto diversa.

L'autore riesce ad essere di una noia stupefacente per le prime 200 pagine (su 377) dove racconta il viaggio del protagonista e del suo seguito presso Arete e la preparazione delle difese.

Per chi dovesse, per strani motivi, riuscire nell'ardua missione di superare questo scoglio la seconda parte diventa più interessante grazie all'incalzare della battaglia che Sidebottom (tenendo fede al nome) racconta in modo reale.


Il costo del libro è di 9,90 euro: basso ma è preferibile risparmiare evitando nel modo più assoluto l'acquisto.

martedì 20 gennaio 2009

la notte del Gladiatore


Ho finito di leggere "la notte del Gladiatore" di Gordon Russell.
Il romanzo storico è interessante all'inizio ma diventa veramente difficile salvare la seconda metà.

Il protagonista passa da essere un gladiatore ed essere un medico con una facilità veramente non usuale con il periodo storico e il suo maestro spirituale mi ricorda più un ninja che un antico romano.

Il periodo storico è l'ascesa di Vespasiano al potere ma le descrizioni dell'arena sembrano ricordare l'Anfiteatro Flavio, ancora non costruito, anche se non lo nomina mai, come non sono corrette le allusioni agli assassinii di Augusto e Tiberio, morti di malattia.


Nel complesso è un romanzetto da poter leggere in versione economica ma senza dargli nessun valore storico.

Nel mio caso ho perso del tempo!!

giovedì 11 dicembre 2008

Il centurione di Augusto


Dopo aver letto l'ultima fatica di Valerio Massimo Manfredi mi sono ricimentato ne "Il centurione di Augusto" di Guido Cervo (sono testardo!!).

Il romanzo è di sole 223 pagine, contando anche la nota conclusiva dell'autore, e, nonostante i miei impegni, sono riuscito a leggerlo abbastanza velocemente.

Finalmente la stucchevole trilogia del legato Valerio Metronio Stabiano è finita e Cervo racconta un'avventura tutta nuova ambientata nei primi anni dopo la nascita di Cristo, sotto l'impero di Augusto.

Questa volta Cervo riesce a coinvolgermi soprattutto nella prima parte dove descrive in modo efficace la tragica sconfitta dell'esercito romano nella foresta di Teutoburgo. Non altrettanto interessante la parte dove si racconta la fuga di un centurione con altri compagni di sventura per trovare la salvezza.

Ne consiglio la lettura ma, come al solito, acquistate la versione economica.

mercoledì 3 dicembre 2008

Le idi di Marzo


Dopo la trilogia di Guido Cervo che mi ha stremato, oltre l'immaginabile, ho comprato il nuovo libro di Valerio Massimo Manfredi "Idi di Marzo".

Ero un po' prevenuto sia per il titolo identico al libro della McCoullogh sia per la storia ormai rifritta dell'assassinio di Cesare. Ma preso dallo stress del concorso e dalla delusione di Cervo ho deciso di provare.

Manfredi descrive gli ultimi giorni di un Caio Giulio Cesare stanco e malato, una belva fiaccata e rinchiusa nelle gabbia dei propri incubi spaventosi.
Cesare è come paralizzato, incapace di reggere sulle spalle il peso di un potere immenso, e cerca rifugio nella preparazione dell’ennesima campagna bellica, quella contro i Parti.

La trama che ricalca fedelmente la storia del grande politico, con flash back ben raccontati e inseriti nel con,testo, si intreccia con i tentativi, avventurosi, del centurione Publio Sestio, il più fedele legionario di Cesare e del luogotenente Silio Salvidieno che prova con le sue investigazioni a salvargli la vita.

Manfredi riesce con uno stile scorrevole e di facile lettura a raccontare gli ultimi momenti di Cesare e ho trovato fantastico il modo di raccontare la storia e i vari personaggi che hanno segnato la fine della Repubblica più longeva della storia.

Un bel libro ma il prezzo lo trovo un po' alto. Vi consiglio di aspettare la versione economica.

mercoledì 19 novembre 2008

L'Onore di Roma


Ho finito di leggere "L'Onore di Roma" di Guido Cervo, terzo libro della serie dedicata a Valerio Metronio, legato imperiale nella zona delle Gallie intorno al 280 d.C.

In questo romanzo l'autore riprende la storia questo supereroe, legato romano, fedele all'imperatore che deve vedersela con delle rivolte nella provincia in cui si trova, ma approfondisce altri personaggi come il filosofo Marsilio (vecchia conoscenza) e l'ufficiale Ferrato (new entry).

Il libro ha come ambientazione la rivolta di Bonoso, governatore delle Gallie, che si autoproclama imperatore. Cio' avviene subito dopo che un'altro usurpatore, Proculo, viene sconfitto e scappa da Lugdunum, l'attuale Lione.

La trama è concentrata su Marsilio, il nosto amico filosofo, che sperduto nelle montagne sopravvive come prigioniero in mezzo ai baugardi, a contatto con la strega Ursula. Accanto a questo filo logico, a dire il vero, finalmente interessante, l'autore ci inserisce delle parentesi (a mio parere superflue) di altri personaggi già conosciuti (Metronio, Idelnia) e altri nuovi (l'ufficiale Ferrato).

Sicuramente più scorrevole e leggibile dei primi due romanzi "Il legato di Roma" e "Legione Invincibile" ma trovo insopportabile lo stile di Cervo di riempire dei capitoli con dei personaggi superflui. Ho la sensazione, in tutti i suoi libri, che la storia non sia fine a se stessa ma ci prepari al seguito e , infatti, anche nel "L'onore di Roma" non c'è un vero finale ma un epilogo di tutte i personaggi che ben si presta ad una continuazione.

Ritengo che si possa leggere la versione economica (circa 5 euro) in quanto credo che sia il prezzo giusto per questo romanzo.

martedì 28 ottobre 2008

Zeus e gli altri racconti


Ho finito di leggere Zeus e altri racconti di Valerio Massimo Manfredi.

Il libro contiene 5 piccole storie con diverse ambientazioni: Zeus, Bagradas, Il cavaliere invisibile, Regina viarum, L'ultimo natale.

Zeus: è il racconto più lungo (circa 80 pagine) ed è ambientato a Istanbul dei giorni nostri.
Il secondo racconto, "Bagradas"è ambientato durante la seconda guerra punica, sulle sponde del fiume Bagradas, in Africa settentrionale, dove il genio romano si scontra con un mostro della natura.

Il cavaliere invisibile, in pieno medioevo, racconta dell'avventuroso viaggio di un valoroso e nobile cavaliere e il suo fedele ed astuto servitore per portare a termine un' importantissima missione affidata loro da un misterioso cavaliere templare: il racconto più bello, ricco di atmosfera e azione e dove si "sente" la storia.

Il quarto racconto è intitolato "Regina viarum", ambiantato, ovviamente sulla via Appia, racconta di una truffa effettuata da una parte politica contro l'altra a scapito dell'esercito.
Il quinto e ultimo racconto è intitolato "L'ultimo natale" è ambientata nel futuro e immagina un Europa ormai musulmana e il Papa che è costretto ad abbandonare il Vaticano: molto breve e mi ha lasciato la sensazione di essere un tappa buchi.

In conclusione, il libro è stata una delusione e mi ha ricordato un'altra raccolta di brevi racconti dell'autore (I cento cavalieri) che non avevo neanche finito per la noia.

Forse Manfredi mi aveva abituato troppo bene con i suoi capolavori!

lunedì 1 settembre 2008

Imperium


Per ribadire l'affinità di gusti in fatto di romanzi tra me e Michele pubblico la mia recensione sul libro che ho finito di rileggere prima dell'estate e che mi aveva consigliato: Imperium scritto da Robert Harris.

Di questo autore avevo già letto due libri interessanti (Fatherland e Pompei) e in questa opera ha confermato il suo talento di scrittore.
Il romanzo è la storia di Marco Tullio Cicerone, raccontata dal fedele Tirone, il segretario particolare (schiavo) sempre al suo fianco nei momenti più radiosi e in quelli più difficili, testimone dei suoi incontri privati e latore dei suoi messaggi segreti, ed è incentrata sulla carriera politica dell'avvocato romano passato alla storia come il più grande oratore di tutti i tempi.
Il libro, come già scritto, mi è piaciuto e l'accuratezza storica riesce a dipingere un ritratto del grande statista romano molto vicina alla realtà fornita dalle fonti storiche.
Consiglio la lettura.

giovedì 28 agosto 2008

Il Legato Romano



Sono tornato in anticipo dalla mie vacanze che ho passato insieme ai miei bambini al mare e per prima cosa voglio aggiornarvi su un libro (incredibile ma ho anche trovato il tempo di leggere) che ho letto: Il Legato Romano di Guido Cervo.
Mi ricordavo che i libri di Cervo erano stati avvincenti ma evidentemente mi sbagliavo almeno per quanto riguarda quest’opera.
Ammetto che è difficile per gli autori che si cimentano nei romanzi storici su Roma superare dei capolavori come i primi libri della McCullough e “L’ultima legione" di Valerio Massimo Manfredi.
Comunque il Legato romano mi ha deluso.
I riferimenti storici, nonostante siano esatti, sono esigui e non riescono ad incidere nella trama, anzi i personaggi si sarebbero potuti muovere benissimo anche in un altro periodo senza modificare di una virgola il romanzo.
Infatti, l'autore non riesce ad amalgamare la vera storia con quella dei suoi protagonisti e non riesce a farmi partecipe di questo controverso e oscuro periodo fatto di saccheggi, animato da banditismo e atrocità dei barbari ai confini dell'Impero.
Inoltre la parte narrativa e descrittiva a mio parere è decisamente carente. Mentre nei libri scritti da McCullough e Manfredi riesco a vivere "realmente" insieme ai loro protagonisti le storie e l’immagino immersi nella loro epoca (fantastica la descrizione di Manfredi per quanto riguarda l’impero in decadenza) le descrizioni dei personaggi e dei luoghi di Cervo sono superficiali e rendono il tutto freddo e inanimato. Esempio eclatante sono le battaglie che si svolgono in un lampo senza neanche soffermarsi sull’animo e i sentimenti dei protagonisti.
Su un blog ho letto una recensione di una lettrice che condivido: in un romanzo è fondamentale entrare nella storia e riuscire a immaginare nella mente il piccolo mondo di cui si narra, qua abbiamo un uomo rincorso dai suoi fantasmi che tutto un tratto diventa felice e non si sa bene il perché; una schiava che viene amata solo per la sua bellezza perché sinceramente è proprio antipatica e arrivista; tre barbari crocerossini. Ma insomma, dov'è finita la virtus romana, il mondo fatto d'onore, classi e nobiltà?
Negativo anche l’affollarsi di protagonisti (ovvio poi la superficialità) e la conclusione che prelude a un seguito che lo stesso autore richiama nell'epilogo.
Peccato ma forse i successivi libri saranno migliori……..

domenica 11 maggio 2008

La notte di Roma



Ho terminato di leggere "La notte di Roma" scritto da Emma Pomilio.


Il protagonista, Lucio Cornelio, è un giovane appartenente a una grande famiglia patrizia, che ha sempre cercato di tenersi lontano dagli intrighi di corte nascondendo le sue capacità dietro la maschera di uomo frivolo dedito alle belle attrici e alle corse con i carri, in cui è imbattibile. Adesso però rischia di essere coinvolto nella congiura ordita contro Augusto da Giulia, nipote dell'imperatore, e dai suoi dissoluti amici. Lucio non c'entra, se non per essere stato uno dei numerosi amanti di Giulia, ma è probabile che tutto rientri in un disegno per impadronirsi del suo patrimonio. Sperando che a Roma si calmino le acque, Lucio decide di raggiungere le legioni in Germania per incontrare il suo amico Arminio, principe del popolo dei Cherusci, che è stato educato a Roma e ha combattuto a fianco dei Romani contro altre tribù barbare guadagnandosi la fiducia di Augusto e il titolo di cavaliere. Ma è il fuggire da un intrigo per precipitare in un disastro anche peggiore. I rapporti tra i Cherusci e i Romani, infatti, sono amichevoli soltanto in apparenza. Arminio, in realtà, ha organizzato un'alleanza di tribù per scrollarsi di dosso il giogo di Roma e, forte dei buoni auspici avuti dalla giovane maga Hilda, trama un attacco a sorpresa contro le legioni comandate da Quintilio Varo. È solo l'inizio di un'avventura scatenata e appassionante in cui non solo si scontrano culture, popoli, eserciti, ma anche si lacerano coscienze e appartenenze. Tra un passato imperscrutabile che ritorna e un futuro che si delinea sinistro, Hilda e Lucio sono continuamente chiamati a scegliere tra il loro amore e la lealtà verso i rispettivi, e spesso ingrati, popoli.

A dire il vero "La notte di Roma" è un romanzo che alterna momenti interessanti ad altri, la maggioranza, di una noia mortale. La trama ricorda "L'ultima Legione" di Manfredi ma il paragone è offensivo per l'archeologo.

Il finale, poi, di un anonimo veramente magistrale, che ti fa veramente credere di aver perso del tempo a leggere questo libro (io ne ho persi solo 9).

In conclusione il romanzo non vale la spesa (euro 18,60) e non lo consiglio proprio a nessuno.

venerdì 2 maggio 2008

Lo schiavo di Roma


In tre giorni ho finito di leggere il secondo libro di Steven Saylor intitolato "Lo schiavo di Roma"

La storia è ambientato nel 72 a.C. quando Roma è alle corde, ripetutamente sconfitta dall'esercito di Spartaco, che, con i suoi schiavi ribelli, sta mettendo a ferro e fuoco la Campania e il sud dell'Italia. E' proprio a due schiavi in fuga da una villa nei pressi di Pozzuoli viene attribuito l'omicidio di Lucio Licinio, cugino del potente Marco Licinio Crasso. Il cadavere, sfigurato, è stato rinvenuto nell'atrium; accanto al corpo c'è soltanto un lembo di mantello intriso di sangue e sei lettere incise nel pavimento di marmo: SPARTA. Crasso, che sta per mettersi alla testa di otto legioni per soffocare la rivolta, decide di seguire un'antica, crudelissima usanza romana; di lì a tre giorni, punirà la morte del congiunto con la vita di tutti gli altri schiavi della casa: novantanove persone, novantanove innocenti. Solo Gordiano il Cercatore, chiamato da un misterioso cliente a far luce sull'omicidio, può fermare quell'insensata carneficina e scoprire la verità. Ma l'indagine si rivelerà più insidiosa del previsto e metterà in pericolo tutto ciò che Gordiano più ama, nonché la sua stessa vita.

Il romanzo è appassionante quasi più del precedente "Sangue su Roma". In alcuni punti mi ha ricordato le storie raccontate dai più noti telefilm gialli (non in senso positivo). I riferimenti storici, invece sono perfetti e interessanti e ci permettono di apprendere facilmente la storia di Roma. I profili dei personaggi sono completi anche se, l'unico appunto, il vero colpevole è quello descritto in modo più superficiale e questo non permette al lettore di scoprire autonomamente l'assassino.

In conclusione, nonostante queste piccole pecche, un bel libro che consiglio a tutti.

domenica 27 aprile 2008

Pompei


Il romanzo Pompei, ha come protagonista un ingegnere Marco Attilio Primo che viene inviato da Roma per assumere il ruolo di aquarius, ossia di sovrintendente all'Aqua Augusta, un gigantesco acquedotto che rifornisce di acqua Pompei e altre otto città del golfo di Napoli. Il predecessore di Attilio, Esomnio, è misteriosamente scomparso proprio mentre l'acquedotto sta subendo delle perdite, facendo così diminuire la provvista di acqua contenuta nella grande cisterna di Miseno. Con l'aiuto dell'ammiraglio Plinio, la cui flotta è ancorata proprio a capo Miseno, Attilio prepara quindi una spedizione per raggiungere una sezione dell'acquedotto vicino al monte Vesuvio, dove ritiene si trovi la perdita.
Mentre la spedizione di Attilio si trova laggiù, Attilio stesso porta alla luce un poco alla volta una truffa, organizzata dallo schiavo liberato (e in seguito arricchitosi a dismisura) Numerio Popidio Ampliato.
L'indagine si intreccia con la ricerca da parte di Attilio delle cause che hanno portato ai danneggiamenti dell'acquedotto, dove sembra quasi che un'intera sezione della condotta sia stata spostata nettamente e violentemente dalla sua sede.
Il racconto si sviluppa nell'arco di tre giorni, ora dopo ora assume un ritmo sempre più incalzante corrispondente al procedere del fenomeno naturale che ne costituisce il culmine. Ogni paragrafo è preceduto da una nota, breve e tecnica, relativa allo studio delle eruzioni quasi a ricordare che la storia, se pur romanzata, si riferisce ad una catastrofe realmente avvenuta!

Nonostante il finale scontato, il libro, che consiglio vivamente, risulta appassionante e piacevole sino alla fine.

sabato 26 aprile 2008

Cleopatra


Ho finito di leggere l'ultimo romanzo di Collen McCullough, il sesto della serie.

Premetto che è stata una delusione, soprattutto per me che ho amato alla follia i primi cinque volumi. Ho avuto la sensazione che l'autrice fosse stanca e non vedesse l'ora di finire il romanzo.
La trama è stata superficiale e i personaggi poco approfonditi e forse alterati rispetto alla realtà. La futura coppia imperiale Augusto e Livia sembrano dei puri eroi mentre, soprattutto quest'ultima, non ha mai disdegnato di uccidere per portare al potere il figlio Tiberio.

Per chi ignora la storia passi, ma per chi la conosce le incongruenze sono molte e devo sottolineare che ho trovato molti refusi. In sede di editing deve essere successo qualcosa!

Resta il fatto che alla McCullough non si può comunque non dare atto di aver costruito un affresco di Roma soddisfacente, ben congegnato.

In conclusione il libro è il peggiore dei sei scritti dall'autrice australiana ma vale la pena comunque leggerlo!

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