Dopo aver letto l'ultima fatica di Valerio Massimo Manfredi mi sono ricimentato ne "Il centurione di Augusto" di Guido Cervo (sono testardo!!).
Il romanzo è di sole 223 pagine, contando anche la nota conclusiva dell'autore, e, nonostante i miei impegni, sono riuscito a leggerlo abbastanza velocemente.
Finalmente la stucchevole trilogia del legato Valerio Metronio Stabiano è finita e Cervo racconta un'avventura tutta nuova ambientata nei primi anni dopo la nascita di Cristo, sotto l'impero di Augusto.
Questa volta Cervo riesce a coinvolgermi soprattutto nella prima parte dove descrive in modo efficace la tragica sconfitta dell'esercito romano nella foresta di Teutoburgo. Non altrettanto interessante la parte dove si racconta la fuga di un centurione con altri compagni di sventura per trovare la salvezza.
Ne consiglio la lettura ma, come al solito, acquistate la versione economica.
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