domenica 11 maggio 2008

La notte di Roma



Ho terminato di leggere "La notte di Roma" scritto da Emma Pomilio.


Il protagonista, Lucio Cornelio, è un giovane appartenente a una grande famiglia patrizia, che ha sempre cercato di tenersi lontano dagli intrighi di corte nascondendo le sue capacità dietro la maschera di uomo frivolo dedito alle belle attrici e alle corse con i carri, in cui è imbattibile. Adesso però rischia di essere coinvolto nella congiura ordita contro Augusto da Giulia, nipote dell'imperatore, e dai suoi dissoluti amici. Lucio non c'entra, se non per essere stato uno dei numerosi amanti di Giulia, ma è probabile che tutto rientri in un disegno per impadronirsi del suo patrimonio. Sperando che a Roma si calmino le acque, Lucio decide di raggiungere le legioni in Germania per incontrare il suo amico Arminio, principe del popolo dei Cherusci, che è stato educato a Roma e ha combattuto a fianco dei Romani contro altre tribù barbare guadagnandosi la fiducia di Augusto e il titolo di cavaliere. Ma è il fuggire da un intrigo per precipitare in un disastro anche peggiore. I rapporti tra i Cherusci e i Romani, infatti, sono amichevoli soltanto in apparenza. Arminio, in realtà, ha organizzato un'alleanza di tribù per scrollarsi di dosso il giogo di Roma e, forte dei buoni auspici avuti dalla giovane maga Hilda, trama un attacco a sorpresa contro le legioni comandate da Quintilio Varo. È solo l'inizio di un'avventura scatenata e appassionante in cui non solo si scontrano culture, popoli, eserciti, ma anche si lacerano coscienze e appartenenze. Tra un passato imperscrutabile che ritorna e un futuro che si delinea sinistro, Hilda e Lucio sono continuamente chiamati a scegliere tra il loro amore e la lealtà verso i rispettivi, e spesso ingrati, popoli.

A dire il vero "La notte di Roma" è un romanzo che alterna momenti interessanti ad altri, la maggioranza, di una noia mortale. La trama ricorda "L'ultima Legione" di Manfredi ma il paragone è offensivo per l'archeologo.

Il finale, poi, di un anonimo veramente magistrale, che ti fa veramente credere di aver perso del tempo a leggere questo libro (io ne ho persi solo 9).

In conclusione il romanzo non vale la spesa (euro 18,60) e non lo consiglio proprio a nessuno.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bene, grazie per il suggerimento; non c'è tempo per leggere tutti i bibri che si vuole, quindi meglio non sprecarne con quelli insulsi.

Michele

Anonimo ha detto...

Sfortunatamente ho appena finito di leggerlo sto libro... e non posso darti affatto torto sulle considerazioni che hai scritto.....
fortunatamente invece ho speso solo la metà perchè sono riuscito a trovare un'offerta a melbook....
Ora ho iniziato a leggere IMPERATOR di Giulio Castelli che parla di Giulio Valerio Maggiorano imperatore di Roma, suo malgrado, al tramonto dell'impero.... per ora, ma sono appena agli inizi, il protagonista è ancora un bambino che assiste con occhi curiosi al disfacimento del suo mondo.... vediamo se sti 9 euri sono stati spesi bene.....
The Cat

Andrea ha detto...

Sono contento che qualcuno condivide i miei giudizi!

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