venerdì 18 marzo 2011

Ecco il museo della repubblica romana


Il posto è tra i più suggestivi di Roma: Porta San Pancrazio, in cima a Via Garibaldi. Nel grande arco è aperto dal 17 marzo – con una lunga fila di visitatori già dalle 11 di questa mattina – il Museo della repubblica romana e della memoria garibaldina. Un nuovo museo a Roma, finalmente moderno, con touch screen e plastici (molto bello quello che illustra al secondo piano la battaglia del 1849), ma anche con la riscoperta sui muri del primo piano di graffiti molto accurati dei detenuti del 1872-74 con scene e monumenti romani come la Piramide di Caio Cestio. E poi soprattutto con i cimeli che sono collegati a nomi, in carne ed ossa, di patrioti che come ricorda un pannello avevano spesso meno di vent’anni e venivano da tutta Italia ma anche dall’estero (uno dei più vecchi, Daverio, aveva 34 anni).

BANDI E BANDIERE - Al primo piano si parte con l’evoluzione che porterà alla Repubblica Romana: i moti europei del ’48, la fase liberale di Pio IX, la fuga del pontefice a Gaeta e la proclamazione della repubblica sino al suo drammatico epilogo del luglio ’49. I bandi, le incisioni, stampe, dipinti, giornali e poi i volti dei triumviri. Al secondo piano si viene accolti dalla battaglia del 30 aprile contro le forze soverchianti francesi e un grande panorama del belga Léon Philippet ripreso da Villa Savorelli (oggi Villa Aurelia) che in 12 tele fa rivivere le varie fasi del cruento scontro. Nelle sale tutt'intorno gli artefici della difesa di Roma e poi il testo della Costituzione romana che come è noto ha costituito un riferimento preciso per la costituzione italiana. Infine bandiere (c’è anche quella dei Mille), giubbe e uniformi accompagnano le vicende garibaldine degli anni successivi.

BIBILIOTECA - L’allestimento è della Sovrintendenza ai beni culturali di Roma capitale, la direttrice è Federica Pirani, i cimeli provengono da varie istituzioni (Museo del risorgimento, Istituto del Risorgimento, Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini che avrà la sua sede nell’edificio). Un ruolo speciale per la Biblioteca di storia moderna e contemporanea di via Caetani che grazie a Paola Gioia e Maria Pia Critelli ha fornito un’importante documentazione (anche un prezioso acquerello sulla proclamazione della repubblica in Campidoglio), le foto molto rare di Stefano Lecchi che costituiscono il primo reportage fotografico di guerra e soprattutto il collegamento con la banca dati della biblioteca in cui sono conservati digitalizzati i documenti del ’49. Il museo sarà visitabile su prenotazione dal lunedì al venerdì, aperto al pubblico sabato e domenica dalle 10 alle 19.

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