lunedì 21 marzo 2011

Dal Quirinale al Casale Cairoli a spasso fra i segreti di Roma

Articolo di Alessandra Rota pubblicato su www.repubblica.it

L'Italia è il paese delle immagini sacre che piangono. Ma la Madonna dell'Archetto a Roma, per l'occupazione delle truppe francesi, non ha lacrimato, ha solo mosso gli occhi, in segno di dispiacere. Da allora (era il 1796, regnava Pio VI) il dipinto della Vergine, sistemato in uno stretto passaggio tra due case nella via omonima - l'archetto, appunto - divenne meta di pellegrinaggi, fino a che nel 1850 venne "ingabbiato" e chiuso in una specie di tempietto tardo neoclassico, realizzato dall'architetto Vespignani, con affreschi di Costantino Brumidi, l'artista romano che decorò il Campidoglio di Washington. Sabato 26 e domenica 27 marzo, in occasione della 19esima edizione della Giornata del Fai di Primavera e del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, il piccolo santuario sarà visitabile, come altri cinque luoghi "speciali" della capitale.



Un'occasione unica, come unico è il percorso organizzato dal F.A.I. (sotto l'Alto patronato della presidenza della Repubblica) che coniuga monumenti e spirito patriottico. E allora ecco l'apertura straordinaria del Palazzo del Quirinale, che gronda storia patria: sede della residenza pontificia, reggia del re d'Italia (dopo il 1870), dimora dal 1946 del capo dello Stato.
Saranno per la prima volta accessibili alcune sale "segrete" della palazzina Gregoriana, disegnata da Ottaviano Nonni per Gregorio XIII Boncompagni nel tardo '500: le sale delle Dame, della Vittoria, della Pace, della Musica, la Biblioteca del Piffetti, il salottino napoleonico, la sala degli Arazzi di Lille, quella del Bronzino (il 26 dalle 9,30 alle 18, ingresso riservato ai soli iscritti Fai).

E ancora: porte aperte al Casale Cairoli, dentro il Parco della Rimembranza di Villa Glori. L'edificio, originariamente cinquecentesco, poi rimaneggiato più volte, racconta una vicenda amara. Al suo interno infatti fu ucciso Enrico Cairoli che, insieme con il fratello Giovanni, si mise alla guida di un piccolo esercito di giovani garibaldini nell'estremo, fallito, tentativo di far insorgere il popolo contro il Papa.

Di grande interesse e di intensa emozione sarà la visita allo studio di Luigi Pirandello, l'ultima casa abitata dal premio Nobel, in via Antonio Bosio 13/b. Nel luminoso appartamento il drammaturgo finì di scrivere "Pensaci Giacomino" e "Così è (se vi pare)" e morì il 10 dicembre del 1936 (il 27 dalle 9,30 alle 18).
Il Museo Agrario Geologico, via Curtatone, 3 (come gli altri edifici segnalati, sabato 26 è a disposizione degli iscritti Fai e a chi si iscrive sul posto, altrimenti domenica 27 è per tutti) custodisce le collezioni geologiche e storiche del Servizio geologico, oltre 150mila reperti che rappresentano il primo museo dell'Unità.
L'ex sede Ufficio Italiano Cambi in via Quattro Fontane, invece, fu inaugurato nel 1954, è uno dei simboli del dibattito architettonico del dopoguerra (4mila metri quadrati costruiti dove sorgeva l'antico complesso di san Dionigi).

Appena fuori Roma altri appuntamenti da non perdere: il Cimitero napoleonico di Fontechiari (Frosinone), uno dei rarissimi casi di applicazione dell'editto di Saint Cloud, quello della sepoltura fuori dalle chiese. Ugo Foscolo lo usò come ispirazione per "I sepolcri". A Mentana c'è la "Mostra Cimeli d'Epoca dal 1848 al 1870", a Soriano nel Cimino (Viterbo) è aperta la fantasiosa, rinascimentale Fonte Papacqua.

www. fondoambiente. it

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