lunedì 24 maggio 2010

Villa Albani in via Salaria


Percorrendo via Salaria da piazza Fiume, dopo tre isolati, sulla destra si nota un imponente cancello da dove si intravede un esteso giardino.
Sono rimasto molto sorpreso perché era la prima volta che lo notavo.
La villa è chiamata Albani e venne costruita sulla via Salaria a Roma per il cardinale Alessandro Albani, nipote di papa Clemente XI, dall'architetto Carlo Marchionni entro il 1758, divenendo uno dei centri della cultura del mondo occidentale.
Villa Albani rappresenta una delle più alte espressioni del particolare gusto antiquario affermatosi alla metà del Settecento, nel passaggio tra il rococò e il Neoclassicismo,
Il complesso comprendeva la villa, cui si accedeva attraverso terrazzamenti e scalinate, e dalla parte opposta un emiciclo con il Caffeehaus, un giardino all’italiana, fontane ed vari edifici più piccoli; presso la zona del biliardo si trovava un tempietto, usato come voliera.
All’interno del giardino della villa furono collocati i pezzi della prestigiosa collezione di antichità del cardinale.
Dalle notizie apprese da internet ho letto che è possibile ammirare all’interno del salone del casino, la galleria del Parnaso realizzata dal pittore neoclassico Anton Raphael Mengs, probabilmente su programma iconografico del teorico del Neoclassico Johann Joachim Winckelmann, bibliotecario del cardinale.
Nella stanza attigua detta Sala di Antinoo, si trova il celebre rilievo di Antinoo, proveniente da Villa Adriana, e inserito dal Marchionni nel camino.
Nella villa il cardinale riunì la sua collezione di antichità, decidendo di non seguire la disposizione tipica dell'epoca, ammassando i reperti su scaffali, ma creando percorsi emozionali disponendo le antichità secondo un preciso progetto d'arredo, una scelta dettata anche dalla destinazione della villa come luogo di piacere per una ristretta cerchia di visitatori. Un processo che avrebbe favorito lo sviluppo dell'Archeologia sotto il profilo della Storia dell'Arte.

La villa restò proprietà della famiglia Albani fino alla prima metà dell'Ottocento, quando il principe Cesare Pompeo Castelbarco la cedette alla famiglia Torlonia, cui appartiene tuttora.
La collezione di monete e medaglie antiche del cardinale Albani passò alla Biblioteca Apostolica Vaticana, che egli aveva presieduto dal 1761. I sarcofagi, le colonne e le sculture sono state trasferite ad altre destinazioni, ma il famoso bassorilievo di Antinoo è tuttora conservato nella villa.

La Villa è inaccessibile da sempre. Le visita sono concesse generalmente ai soli studiosi, previa richiesta scritta all'Amministrazione del Principe Torlonia, via della Conciliazione 30.

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