Pubblico la e.mail che ho ricevuto:
Quest’autunno potrete fare la vostra prima doccia cosmica. E scoprire di essere attraversati da una pioggia fitta e inarrestabile di particelle microscopiche e invisibili, che provengono dagli spazi profondi e da distanze inimmaginabili nel Cosmo.
Senza nessun pericolo naturalmente, nemmeno per i più piccini, poiché la doccia cosmica ci farà vedere semplicemente quello che ci capita ogni giorno, ma che possiamo osservare solo attraverso strumenti scientifici: la pioggia (la “doccia”) di miliardi di raggi cosmici che attraversano i viventi, le rocce, l’acqua della Terra. “Astri e Particelle. Le parole dell’Universo” realizzata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), con la direzione scientifica di Roberto Battiston, è la mostra presentata in occasione della chiusura della celebrazione dell’Anno Internazionale dell’Astronomia e Galileiano. Quattro secoli fa Galileo puntava per la prima volta verso il cielo il suo cannocchiale e cambiava per sempre il nostro modo di osservare e immaginare l’Universo, che da allora si è evoluto in modo straordinario e imprevedibile. La mostra ci immergerà – con emozionanti effetti speciali a due e tre dimensioni – in qualcosa che Galileo non poteva forse nemmeno immaginare: un incredibile paesaggio fatto di enormi giardini di galassie, violenti esplosioni di stelle che rischiarano il buio cosmico, particelle che attraversano per milioni di anni gli spazi siderali e buchi neri che risucchiano la materia intorno a loro.
Un paesaggio di distanze immense, che gli scienziati hanno scoperto e reso visibile nei suoi dettagli, come in un gigantesco zoom di una sofisticata macchina fotografica. Scopriremo così di essere immersi in cascate continue di raggi cosmici, di danzare con il nostro pianeta in un oceano di neutrini, di percepire le ultime agitazioni del grande calore generato dal Big Bang, l’istante che ha originato tutto. E impareremo che innumerevoli sono i messaggi, le “parole”, che il Cosmo ci invia e che raccontano l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo. I visitatori saliranno in cima alle montagne, scenderanno nelle profondità del mare, andranno nelle viscere della terra e nello spazio, a esplorare virtualmente i grandi esperimenti che oggi studiano l’Universo, ascoltando e interpretando le sue “parole”. Vedranno gli strumenti costruiti e lanciati nello spazio, spesso da ricercatori italiani, per esplorare il cosmo lontano dal nostro pianeta. Infine impareranno dalla voce di grandi scienziati e di giovani ricercatori quali siano le cose che non sappiamo, i misteri e gli enigmi ancora da svelare, le grandi sfide aperte per comprendere il misterioso linguaggio dell’Universo.
Un linguaggio che ha sempre affascinato l’uomo, anche quando, per guardare verso il cielo, aveva solo i suoi occhi.
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