Il locale si trova nelle strette vie ciottolate del ghetto ebraico di Padova. L'ambiente è molto rustico, tipico delle antiche osterie venete.
Tipica dell'osteria veneta è anche l'offerta del menù: misto di affettati, sfilacci di cavallo, filetto di sgombro affumicato alle erbette e cozze pepate, per cominciare. La pagina dei primi annovera la classica pasta e fagioli.
Gli animali da cortile - faraona, oca, tacchino, coniglio -sono i protagonisti tra i secondi, ma spicca su tutti il Presidio Slow Food della città: la gallina padovana cucinata, secondo l'antico metodo, alla canevera.
Noi abbiamo scelto i ravioli con erbetta al pomodoro e basilico (ottimo) come primo, filetto di salmone in padella con vinegrette di miele e aceto balsamico (non buono e molto pesante), torta di frutta secca (niente di speciale).
Il collega, il giorno dopo, si è stupito come il ristorante sia inserito nella guida e, comunque, ritiene che a Padova non ci siano ristoranti in cui vale la pena mangiare. Da parte nostra possiamo dire che il primo era ottimo ma il resto ha lasciato molto a desiderare.
2 commenti:
Cosi´puoi registrare un accesso pure dalla Germania.
Salutoni a tutti da Francoforte.
Michele
danke!
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