Continua il racconto dei monumenti visti a Palermo.
La Cattedrale di Palermo è un grandioso complesso architettonico composto in diversi stili, dovuti alle varie fasi di costruzione.
Eretta nel 1185 dall'arcivescovo Gualtiero Offamilio sull'area della prima basilica che i Saraceni avevano trasformato in moschea, ha subito nel corso dei secoli vari rimaneggiamenti; l'ultimo è stato alla fine del Settecento, quando, in occasione del consolidamento strutturale, si rifece radicalmente l'interno su progetto di Ferdinando Fuga. La cattedrale è fiancheggiata da quattro torri d'epoca normanna, sovrastata da una cupola. A sud è collegata al Palazzo Arcivescovile con due grandi arcate ogivali si cui s'innalza la torre campanaria con l’orologio.
La facciata principale sulla Via Bonello presenta decorazioni dovute a maestri lapicidi (scultori della pietra) trecenteschi e quattrocenteschi. L'aspetto goticheggiante deriva dalla presenza delle torri a bifore e colonnine e dalle merlature ad archetti che corrono lungo tutto il fianco destro della costruzione.
L'interno, che ha subito profonde trasformazioni tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento, è a croce latina con tre navate divise da pilastri con statue di santi che facevano parte della decorazione della tribuna del Gagini. (per maggiori informazioni visitate wikipedia).
Eretta nel 1185 dall'arcivescovo Gualtiero Offamilio sull'area della prima basilica che i Saraceni avevano trasformato in moschea, ha subito nel corso dei secoli vari rimaneggiamenti; l'ultimo è stato alla fine del Settecento, quando, in occasione del consolidamento strutturale, si rifece radicalmente l'interno su progetto di Ferdinando Fuga. La cattedrale è fiancheggiata da quattro torri d'epoca normanna, sovrastata da una cupola. A sud è collegata al Palazzo Arcivescovile con due grandi arcate ogivali si cui s'innalza la torre campanaria con l’orologio.
La facciata principale sulla Via Bonello presenta decorazioni dovute a maestri lapicidi (scultori della pietra) trecenteschi e quattrocenteschi. L'aspetto goticheggiante deriva dalla presenza delle torri a bifore e colonnine e dalle merlature ad archetti che corrono lungo tutto il fianco destro della costruzione.
L'interno, che ha subito profonde trasformazioni tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento, è a croce latina con tre navate divise da pilastri con statue di santi che facevano parte della decorazione della tribuna del Gagini. (per maggiori informazioni visitate wikipedia).
Tornando verso l'albergo e accanto proprio alla piazza Quattro Cantì, grazie all'intuito di Sonia, abbiamo potuto ammirare la fontana Pretoria.
La fontana, situata sull'omonima piazza a Palermo, ti lascia senza parole per la sua bellezza. La sua storia ha inizio in Toscana quando Don Pedro de Toledo, padre d’Eleonora e suocero di Cosimo I de' Medici Granduca di Toscana, commissionò agli scultori Francesco Camilliani e Michelangelo Naccherino una fontana per lo splendido giardino del suo palazzo fiorentino.
Morto però l'illustre committente nel 1552, la fontana, grazie alla mediazione di Don Garçia de Toledo, figlio primogenito ed erede di Don Pedro, venne acquistata dal Senato palermitano che pensò di collocarla nella piazza su cui prospetta il Palazzo Pretorio.
La fontana ruota attorno ad un bacino centrale circondato da quattro ponti di scalinate e da un recinto di balaustre. Distribuite all'interno di questa complessa costruzione architettonica raffigurano gli dei dell'Olimpo e i fiumi di Palermo, Oreto, Papireto, Gabriele e Maredolce.
Alcune curiosità: la statua del fiume Gabriele rappresentava il fiume toscano Mugnone, famoso nelle novelle di Boccaccio. E ancora i Palermitani chiamano la piazza "Piazza della Vergogna" per le nudità delle statue.
Alcune curiosità: la statua del fiume Gabriele rappresentava il fiume toscano Mugnone, famoso nelle novelle di Boccaccio. E ancora i Palermitani chiamano la piazza "Piazza della Vergogna" per le nudità delle statue.
1 commento:
Ciao Andrea è veramente incantevole la fontana Pretoria ma anche il resto delle immagini raccontano lo splendore della città.
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