domenica 10 febbraio 2008

Mercati Traianei


Oggi ho partecipato alla visita organizzata dall'Associazione Edesia ai Mercati Traianei. Inutile ripetervi i soliti complimenti alla guida Emilia ma anche questa volta è stata semplicemente perfetta.

Il complesso dei Mercati, che si articola su sei livelli, sorse contemporaneamente al Foro di Traiano, agli inizi del II secolo, per occupare e sostenere il taglio delle pendici del colle Quirinale, ed è separato dal Foro per mezzo di una strada basolata.

La facciata dell'edificio riprende la forma dell'esedra orientale del Foro di Traiano e si apre, in basso, in undici taberne e due ingressi posti ai margini. Queste stanze, poco profonde, poggiano direttamente contro il taglio della collina.
Le porte, quasi quadrate, sono costituite da stipiti e architravi di travertino. La parte superiore della facciata è forata da una serie di finestrine ad arco che servivano a dare luce ad un corridoio superiore coperto a volta, sul quale si aprivano dieci taberne.
Il terzo piano dell'edificio era costituito da una terrazza e da un gruppo di taberne (ora scomparse) che si aprivano, però, in senso inverso rispetto alle sottostanti, in direzione di una strada antica, la via Biberatica.
Il nome della via (che deriva dal latino biber, bevanda), ci fornisce la probabile destinazione di almeno alcune botteghe. Questa strada, fiancheggiata da ampie e ben conservate botteghe, costituisce l'ambiente urbano meglio conservato e suggestivo dell'antica Roma.
Il grandioso insieme di edifici, oltre alla funzione di sostenere e nascondere il taglio del colle, era utilizzato in parte come magazzino di derrate alimentari, in parte anche per la vendita al minuto. Quanto all'architetto, si impone il nome di Apollodoro di Damasco, autore anche del vicino Foro di Traiano.
I "Mercati di Traiano" costituiscono un articolato complesso architettonico che, utilizzando la duttile tecnica costruttiva del laterizio (cementizio rivestito da un paramento in mattoni), sfrutta tutti gli spazi disponibili. ricavati dal taglio delle pendici della collina, inserendo ambienti di varia forma ai differenti livelli del monumento. Tale articolazione permette di passare dalla disposizione curvilinea dell’esedra alle spalle dei portici del Foro di Traiano, a quella rettilinea del tessuto urbano circostante.
Le pavimentazioni utilizzano ampiamente, soprattutto nelle parti scoperte, l'opus spicatum (mattoni di taglio disposti a spina di pesce), a cui spesso veniva sovrapposto un secondo strato pavimentale in mosaico monocromo nero di piccole tessere di selce: la sovrapposizione di due strati contribuiva ad assicurare l’impermeabilizzazione degli ambienti sottostanti.



maercati traianei

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Puntuale e preciso come sempre!

Andrea ha detto...

Grazie. faccio il possibile.

Anonimo ha detto...

Non mi aspettavo un post caldo caldo. Lo leggo domani adesso devo preparare la mia lauta cena. Sicuramente sarà interessante come sempre. Anto
P.S. Hai sentito la mia mancanza?

Andrea ha detto...

Ma perché non c'eri?

Anonimo ha detto...

Quanto sei simpatico! Anto

Archivio blog