venerdì 2 maggio 2008

Villa Ada

Ieri i nostri amici, Gianfranco e Lia, ci hanno invitato a passare il pomeriggio del primo maggio insieme a Villa Ada. L'idea non è stata originale, infatti, non potete immaginare quanta gente si è riversata in questo parco.

Ne ho preso spunto per osservare da vicino il secondo più grande parco pubblico di Roma dopo villa Doria-Pamphili.

La villa è collocata nella zona settentrionale della città, sulla via Salaria, poco fuori le mura aureliane ed è stata voluta dal principe Pallavicini che nel 1783, seguendo il gusto del giardino all'inglese da poco importato a Roma, affidò all'architetto paesaggista Francesco Bettini il compito di creare un giardino di paesaggio.
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Passata alla metà del ‘800 ai principi Potenziani, nobile famiglia romana e sabina, la villa venne venduta nel 1872 a Vittorio Emanuele II di Savoia che, attratto da quella vasta tenuta che forse gli ricordava il natio Piemonte, ne fece la residenza privata della casa reale. Al fine di adeguare la villa alle nuove esigenze di una casa regnante, vennero acquistate alcuni terreni limitrofi e fu dato l’incarico all’architetto Emilio Richter di progettare opere collegate con la funzionalità della residenza e di sistemare il parco circostante, realizzando anche due laghi artificiali, poi prosciugati, voliere e serre per le piante esotiche. Alla morte di Vittorio Emanuele nel 1878, Umberto I, che trovava la residenza troppo "campestre", andò ad abitare al Quirinale e la villa venne svenduta da per sole 513.000 lire al conte svizzero-tedesco Tellfer, amministratore dei beni della famiglia reale, che là chiamò con il nome della moglie, Ada, di cui era follemente innamorato.
Alla morte di Re Umberto Vittorio Emanuele III, volle tornare ad abitare nella villa romana del nonno, assieme alla bella sposa Elena di Montenegro. Rientrata nelle proprietà dei Savoia nel 1904, la villa venne vincolata a parco privato con il piano regolatore del 1931 in e fu residenza ufficiale fino al 1946, anno della caduta della monarchia in cui il re ed i suoi congiunti furono costretti all’esilio.
Celebre è l'episodio dell'arresto di Benito Mussolini, avvenuto il 25 luglio 1943, da parte del maresciallo Badoglio.
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Successivamente la villa passò allo Stato Italiano con l’eccezione della Palazzina Reale, che i Savoia diedero in concessione al governo egiziano in segno di riconoscenza per ospitalità ricevuta in Egitto dopo la fuga del 1946. La Palazzina è oggi di proprietà dell'Egitto ed ospita l'Ambasciata di questo stato. mentre diverse costruzioni nel suo ambito sono tuttora di proprietà di congiunti della casa Savoia.
Gli edifici ancora oggi visibili che risalgono al periodo dei Savoia solo la Palazzina Reale, la Torre Gotica (con un'abbondanza di decorazioni, teste di cavallo in stucco e stemmi Savoia) e le Scuderie, oggi sede di un circolo ippico.
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Sono numerosi i resti di un insediamento urbano databile all'VIII secolo a.C., conosciuto con il nome di Antemnae. Antemnae, ossia ante amnem in lingua latina, per indicare il punto in cui l'Aniene si unisce al Tevere. Dionisio, Livio e Plutarco la ricordano in lotta contro Roma per vendicare il ratto delle Sabine. Tra le donne rapite, infatti, sarebbero state numerose quelle provenienti da questo centro. Altro elemento fondamentale è la vicinanza con l'antica via Salaria, la più antica fra tutte le consolari romane, nonché strada fondamentale per il commercio del sale. Fu legata fin dall'origine al commercio di questo minerale che i primi Romani dovevano importare dal mare Adriatico. Lungo questa strada sono ancora evidenti numerose sepolture in forma di sepolcro e da complessi di necropoli e catacombe cristiane. Si ricordano infatti le splendide e antichissime catacombe di Priscilla, il cui tracciato si estende per la maggior parte sotto il territorio della villa. Il luogo apparteneva alla famiglia degli Acilii (nella zona è infatti presente il toponimo piazza Acilia), che aveva qui un ipogeo gentilizio; è ricordato il console Acilio Glabrione - appartenente alla famiglia e convertitosi al cristianesimo - che fu condannato nel 97 da Domiziano per avere complottato contro di lui. Ben presto all'ipogeo iniziale fu aggiunta una piccola basilica sotto papa Silvestro I, e di conseguenza altre tombe cristiane.
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In tempi recenti, con l’apertura al pubblico, sono stati costruiti viali per il passeggio ed un lago e sono state inserite molte specie arboree, quali i salici, completamente estranee al modello romano di giardino. Nel 1957 c’è stata una divisione consensuale tra il demanio statale e gli stessi Savoia. Nel 1987 nacquero timori di riedificazione della parte privata, poiché gli eredi Savoia hanno ceduto la loro parte a privati. Il Comune ha avviato lunghe e complesse procedure per l’esproprio.
Il Parco è oggi un'area protetta sotto la tutela del WWF. In particolare, l’oasi si estende sul colle denominato Vigna Vecchia e sul Colle Roccolo: la parte occidentale della Villa la parte che i Savoia, alla fine dell’ottocento, destinarono a riserva di caccia. All’interno di Villa Ada, utilizzando sentieri già esistenti, sono stati allestiti dei percorsi naturalistici, tutti con percorso circolare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ecco il post che cercavo.
Angela

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