lunedì 26 maggio 2008

Il Gianicolo

Questa mattina niente ufficio: ho accompagnato mia suocera all'ospedale Santo Spirito e nel caos più assurdo l'unico posto auto libero l'ho trovato (fortunosamente) sul Gianicolo.

Devo dire che nella confusione della città e il caldo incredibile (più di 30 gradi) ho pensato di trovarmi in un'oasi.
Infatti, la passeggiata del Gianicolo permette di godere uno degli scorci più suggestivi sul centro storico di Roma, grandi viali alberati attraversano la collina che domina Trastevere per confluire in piazzale Garibaldi, dove la terrazza panoramica fa perno intorno al monumento equestre dell'eroe dei due mondi, opera del tardo ottocento di Emilio Gallori.

Ai piedi della terrazza, il Parco Gianicolense degrada ripido ad est verso il Tevere. La passeggiata panoramica muove verso sud, tra ali di busti di marmo raffiguranti illustri garibaldini, verso l'ampio e scenografico largo della Fontana dell'Acqua Paola, chiamata tradizionalmente "Fontanone", eretta da Giovanni Fontana e Carlo Maderno per Papa Paolo V (1608 - 1612).
Poco più avanti la strada giunge sulla terrazza della bella chiesa di San Pietro in Montorio, nota per la celebrazione del mio matrimonio (!!) e per il tempietto rinascimentale del Bramante racchiuso nel cortile, modello di perfezione classica, storica meta di coppie che ufficializzano religiosamente la loro unione.

Il panorama ammirabile dal colle Gianicolo è forse il migliore a Roma. In un solo colpo d'occhio è possibile riconoscere tutti gli storici monumenti di Roma e le grandi basiliche cristiane. Sullo sfondo gli imponenti colli Albani, un tempo centro religioso e sacro per i primi romani, dominano la scena.

Il nome del colle secondo la tradizione deriverebbe dal dio Giano che vi avrebbe fondato un centro abitato conosciuto con il nome di Ianiculum. Nella realtà in relazione a tale divinità sul Gianicolo esisteva solo un sacello dedicato al figlio Fons o Fontus.

Situato sulla riva destra del Tevere, in territorio originariamente etrusco, il colle sarebbe stato occupato e annesso a Roma da Anco Marzio che l'avrebbe fortificato e collegato alla città tramite il Ponte Sublicio sul quale doveva passare l'antica strada che attraversava il colle proveniente dall'Etruria, che in seguito diventò la Via Aurelia.
Rimasto escluso dalle antiche mura serviane, il Gianicolo venne parzialmente incluso nelle mura aureliane.
Infine nel 1849 fu teatro dell'eroica difesa della breve Repubblica Romana contro i francesi chiamati da Pio IX a riprendergli Roma, il Gianicolo divenne dopo l'Unità d'Italia un grande parco pubblico e una sorta di memoriale del Risorgimento: già nel 1879, sul piazzale di San Pietro in Montorio fu costruito un "Monumento ai caduti per la causa di Roma Italiana" che fu poi spostato e ricostruito nel 1941 da Giovanni Jacobucci poco più in là, al sommo di via Garibaldi, includendovi l'ossario dei caduti della Repubblica Romana del 1849, nel quale fu spostata anche la tomba di Goffredo Mameli.

dedicato a Clara (mia suocera) alla quale auguro una pronta guarigione



2 commenti:

Anonimo ha detto...

In bocca al lupo alla signora Clara.
Giuseppe

Anonimo ha detto...

Grazie da parte sua!

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