giovedì 27 maggio 2010

Mausoleo di Giulio II a San Pietro in Vincoli

Finalmente dopo molto tempo io e Giuliana siamo usciti presto e contemporaneamente dal lavoro. Mentre tornavamo a casa abbiamo deviato per la chiesa San Pietro in Vincoli.
Mi ricordavo di aver ammirato una statua stupenda di Michelangelo e ho proposto a Giuliana di visitare un attimo la chiesa.

Infatti, in fondo a destra si trova il famoso Mausoleo di Giulio II, monumento funebre commissionato nel 1505 dal Papa a Michelangelo Buonarroti.


Il monumento comprende la celebre statua del Mosè (che era stata scolpita nel 1515), le due statue di Lia e di Rachele, simboleggianti la vita attiva e la vita contemplativa, appositamente scolpite per la versione del 1545.



Altre tre statue furono affidate per il completamento a Raffaello da Montelupo, di cui la (Madonna) e (Profeta e Sibilla). Queste ultime furono completate da altri scultori, poiché il Montelupo si ammalò, mentre Giulio II giacente fu scolpito da Maso del Bosco e la Madonna con Bambino da Scherano da Settignano.

Tre le statue che adornano il mausoleo il più importante è il Mosè.

Famoso l'aneddoto secondo il quale Michelangelo, contemplando la stessa al termine delle ultime rifiniture e stupito egli stesso dal realismo delle sue forme, abbia esclamato "Perché mi guardi e non favelli!?" percuotendone il ginocchio con il martello che impugnava.

Mosè viene rappresentato in posizione seduta, con la testa barbuta rivolta a sinistra, il piede destro posato per terra e la gamba sinistra sollevata con la sola punta del piede posata sulla base. Il braccio sinistro è abbandonato sul grembo, mentre quello destro regge le tavole della Legge, mentre la mano arriccia la lunga barba.
La statua, nella sua composizione, esprime la solennità e la maestosità del personaggio biblico. Per quest'opera, Michelangelo si rifà al San Giovanni Evangelista di Donatello, riprendendone la carica di energia trattenuta, resa manifesta nel volto contratto e concentrato, ma aumentandone la carica dinamica grazie allo scatto contrario, rispetto al corpo, della testa.
I corni sulla testa di Mosè rappresentano raggi di luce. Infatti nella Bibbia è riportato che Mosè scendendo dal monte Sinai aveva due raggi che partivano dalla sua fronte.

notizie da http://it.wikipedia.org/

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