da Roma Notizie.it
L’Accademia di Francia a Roma apre le porte del palazzo cinquecentesco di Villa Medici con la mostra VILLA MEDICI VILLA APERTA, a cura di Neville Rowley, per conoscere la storia e la tradizione di un luogo, per alcuni ancora da scoprire, e al tempo stesso mostrare per la prima volta ambienti solitamente chiusi al pubblico.
Tra questi, le stanze del primo piano dipinte nel XVI secolo da Jacopo Zucchi o gli appartamenti privati del direttore dell’Accademia di Franciarestaurati, all’epoca del suo lungo mandato, da Balthus, di cui sono esposti alcuni disegni e dipinti.
Tra questi, le stanze del primo piano dipinte nel XVI secolo da Jacopo Zucchi o gli appartamenti privati del direttore dell’Accademia di Franciarestaurati, all’epoca del suo lungo mandato, da Balthus, di cui sono esposti alcuni disegni e dipinti.
Gli spazi espositivi della Villa raccontano la storia del palazzo attraverso il materiale d’archivio conservato per lungo tempo dall’Accademia: dai rilievi architettonici alla serie dei famosi ritratti dei borsisti dipinti nel XIX secolo, dalle sculture di Carpeaux alle incisioni del Piranesi. Corrispondenze epistolari, fotografie, dipinti antichi e contemporanei, disegni, bozzetti, caricature, ecc illustreranno la vita all’interno di un luogo a lungo percepito come una fortezza, ma di cui oggi è possibile visitare ogni angolo e conoscere i misteri attraverso le diverse testimonianze dell’epoca. Alcuni prestiti eccezionali andranno a completare il già nutrito materiale storico dell’Accademia di Francia, come ad esempio, le vedute di Van Wittel, le opere di Henner, Hébert e Caillebotte, le fotografie Alinari che permettono di ripercorrere il cambiamento architettonico di Villa Medici nel corso dei secoli.
Il presente e il passato trovano una forma di dialogo anche con l’esposizione di alcune opere degli artisti in residenza degli anni più recenti: da un ritratto di grandi dimensioni di Yan Pei-Ming - tra i maggiori protagonisti dell’arte contemporanea internazionale, a cui il Louvre ha da poco dedicato una mostra - che emula quelli della tradizione del secolo scorso, all’opera di Laurent Grasso - vincitore lo scorso anno del Prix Marcel Duchamp, come miglior giovane artista che rappresenta la Francia nel mondo - video che mostra la sua visione del tramonto dal Pincio.
Fanno parte della mostra anche i giardini di Villa Medici, ancora più fruibili rispetto alle visite quotidiane, dove le statue sono state riposizionate dopo i restauri degli ultimi mesi, così come le erme che scandiscono gli storici quadrati del parco o il gruppo dei Niobidi in uno dei questi.
Un nuovo atelier accoglie i numerosi gessi realizzati dai borsisti nel corso dei secoli, il più antico dei quali risale all’epoca di Luigi XIV.
Inoltre, sempre nei giardini, nello storico e misterioso luogo definito lo Studiolo, Anne e Patrick Poirier, due artisti a lungo in residenza all’epoca di Balthus, propongono un’opera che mette "in luce" gli affreschi di questa stanza piena di fascino.
Il presente e il passato trovano una forma di dialogo anche con l’esposizione di alcune opere degli artisti in residenza degli anni più recenti: da un ritratto di grandi dimensioni di Yan Pei-Ming - tra i maggiori protagonisti dell’arte contemporanea internazionale, a cui il Louvre ha da poco dedicato una mostra - che emula quelli della tradizione del secolo scorso, all’opera di Laurent Grasso - vincitore lo scorso anno del Prix Marcel Duchamp, come miglior giovane artista che rappresenta la Francia nel mondo - video che mostra la sua visione del tramonto dal Pincio.
Fanno parte della mostra anche i giardini di Villa Medici, ancora più fruibili rispetto alle visite quotidiane, dove le statue sono state riposizionate dopo i restauri degli ultimi mesi, così come le erme che scandiscono gli storici quadrati del parco o il gruppo dei Niobidi in uno dei questi.
Un nuovo atelier accoglie i numerosi gessi realizzati dai borsisti nel corso dei secoli, il più antico dei quali risale all’epoca di Luigi XIV.
Inoltre, sempre nei giardini, nello storico e misterioso luogo definito lo Studiolo, Anne e Patrick Poirier, due artisti a lungo in residenza all’epoca di Balthus, propongono un’opera che mette "in luce" gli affreschi di questa stanza piena di fascino.
Il pubblico sarà in parte accompagnato in un lungo percorso espositivo, con visite guidate bilingue in italiano e francese che comprendono gli interni del palazzo, con la visita delle stanze del Cardinale Ferdinando de’ Medici e gli appartamenti del direttore della Villa.
Luoghi aperti al pubblico: Gallerie di Villa Medici, stanze private del palazzo, giardini, Atelier di Balthus, Gipsoteca, Studiolo.
Luoghi aperti al pubblico: Gallerie di Villa Medici, stanze private del palazzo, giardini, Atelier di Balthus, Gipsoteca, Studiolo.
Curatore della mostra: Neville Rowley, con la collaborazione di Hélène Vuillermet.
Orari: Dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13.30 e dalle 15 alle 19 Sabato e domenica: 10.00 - 19.30 (continuato) - Riposo: lunedì
Ingresso Intero: 12 euro Ridotto: 8 euro
Académie de France à Rome - Villa Medici Viale Trinità dei Monti, 1 00187 Roma
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