giovedì 30 aprile 2009

Augusto di via Labicana




Tra le opere che ho potuto ammirare alla mostra di Palazzo Massimo la più affascinante è stata la statua di Augusto di via Labicana (zona di ritrovamento)dove l'imperatore è ritratto a capo coperto nelle vesti di pontefice massimo.


La statua che ci è pervenuta è una copia di età tiberiana di un ritratto dell'imperatore eseguito alla fine del I secolo a.C. o all'inizio del I d.C. e si tratta del più importante ritratto augusteo di questo periodo "finale", tra i pochi trovati a Roma.
Il capite velato è dovuto alla funzione di pontefix maximus dell'imperatore: il braccio destro, spezzato, aveva probabilmente in mano una patera, piatto rituale per lo spargimento di vino durante un sacrificio. La testa venne scolpita a parte, da uno specialista.

Come in altre opere dell'arte augustea la realizzazione è piuttosto fredda e "accademica": l'effetto di stanchezza e lontananza psicologica di Augusto è per lo più dovuto all'opera di sublimazione verso la compassata arte greca classica, che ha come effetto un'immagina studiata di distacco e spiritualità del princeps. La freddezza del volto ben si svela nel trattamento "metallico" dei capelli.

Tuttavia il volto è composto con sapienza, con superfici lisce ampie, ma sufficientemente mosse per evitare uno sgradevole appiattimento.
Gli ampi sinus della toga sono molto curati, ma penalizzano la resa volumetrica del corpo, che appare in più punti svuotato a favore del mero effetto di superficie.

Le notizie sono prese da Wikipedia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

carino ma vorrei sapere sul luogo di ritrovo!!!

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