lunedì 30 marzo 2009

Darwin 1809-2009


Ieri ho accompagnato mio figlio di otto anni a visitare la mostra su Darwin allestita al Palazzo delle Esposizioni.

Nonostante i vari articoli letti sui quotidiani e in rete la mostra non mi è piaciuta .

La parte più interessante era leggere i grandi cartelloni che raccontavano, non la teoria dell'evoluzione, ma cronologicamente il lavoro dello scienziato e il suo viaggio sulla nave Beagle.

Inoltre, devo evidenziare la scarsità dei reperti da vedere, tra i quali hanno risalto i taccuini di Darwin i quali però possono essere apprezzati solo dagli esperti. I visitatori, ammetto anch'io, sono stato attratto più dalle bestiole presenti (armadillo, rana, tartarughe e iguana) che dal resto.

Ho trovato un interessante commento sulla mostra sul blog Uguali Amori di cui riporto la parte che condivido:

Ma la cosa che di gran lunga non ho apprezzato della mostra è il fatto che sia una mostra intrisa di darwinismo, e non di evoluzionismo. Parlare di Darwin e non parlare di tutto quello che è venuto dopo nel campo della biologia e della genetica, partendo da Mendel che non è mai stato citato, per arrivare a Watson e Crick anch’essi dispersi, è fare un grande torto alla scienza e al genio di Darwin, che dai “fenotipi” costruì una teoria che oggi sappiamo essere supportata dai “genotipi” (altri due termini del tutto assenti nella mostra).

Tralasciando altre cose come le reti neurali, che una volta ho visto rappresentate come della materia cerebrale su un chip in silicio. Voglio dire, lo spazio per la divulgazione ci sarebbe, e questa mostra è un’occasione mancata).

Per il resto la mostra è la tipica mostra italiana (e non è un complimento manco questo) in cui il visitatore deve essere edotto e formato secondo il modo in cui il curatore ha deciso, quindi con un flusso di informazioni e un percorso di lettura del tutto mono-direzionale. L’unica componente interattiva della mostra era una console dotata di manopola che, ruotata, faceva scorrere la barra del tempo e mostrava il susseguirsi delle varie specie di Homo sul pianeta e le loro aree di diffusione.

In conclusione: mostra da non vedere, considerato anche il prezzo 12.50 euro!

Infine vorrei sottolineare quello che mi ha inorridito durante la visita: il comportamento del piccolo armadillo che correva e sbatteva la testa contro la parete in evidente stato confusionale. Un vero dramma per me che amo gli animali.

3 commenti:

Michele ha detto...

Devo dire che condivido in pieno le critiche alla mostra: per chi conosce già di Darwin e di evoluzionismo non c'era nulla di nuovo, per i bambini poco che potesse attirarli davvero.

E' molto più proficuo visitare il mueseo di zoologia di Roma o quello di storia naturale di Milano.

Michele

Andrea ha detto...

Effettivamente il museo di zoologia è più completo e interessante. Infatti, molti degli scheletri in mostra al Palazzo delle Esposizioni provenivano da lì.

Grazie per il commento.

Anonimo ha detto...

Anche una mia amica ha confermato le vostre impressioni. Parere negativo.

Giuseppe

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