venerdì 13 febbraio 2009

Rovigo


Dopo due giorni di missione a Rovigo e a Padova non posso che riportare la storia delle due città.

Iniziamo con Rovigo che tradizionalmente è considerata una città di origine medievale.

In alcune tombe scoperte nella frazione di Borsea sono stati invece ritrovati reperti attribuibili alla civiltà paleoveneta, databili tra il VI e il III secolo a.C., e altri attribuibili alla civiltà etrusca, databili VI e V secolo a.C.; entrambe queste civiltà si erano insediate nella bassa pianura Padana, i Paleoveneti a nord e gli Etruschi a sud, presumibilmente si trattava di una zona di confine.
I recenti scavi effettuati nel castello di Rovigo hanno riportato alla luce alcuni reperti di origine romana, recuperati nella terra di riporto che fu utilizzata per le fondazioni della torre Donà, il che fa presupporre una frequentazione del territorio di Rovigo anche nei secoli seguenti; i reperti sono ancora in fase di datazione.
Un recente studio porterebbe a identificare intorno all'attuale Polesine la zona della battaglia dei Campi Raudii in cui i Romani sconfissero i Cimbri nel 101 a.C.; da qui l'ipotesi che la radice celtica raud si sia contratta in rod e abbia dato origine al toponimo Roda documentato nell'Alto Medioevo.

Potrebbe dunque essere che una "Rovigo romana" sorgesse nei pressi del teatro della famosa battaglia, e secondo questa ipotesi il nome significherebbe Città della terra rossa.
Gli etruschi prima e i romani in seguito diedero vita alle prime bonifiche del Polesine, dando una caratterizzazione al territorio scavando gli scoli delle Fosse Filistine; in epoca antica la geografia dei fiumi era diversa: l'Adige scorreva più a nord, attraversando Este e Montagnana, il tratto finale del Tartaro corrispondeva grosso modo al percorso dell'attuale Adigetto e l'alveo dove ora scorre il Canal Bianco corrispondeva più o meno al tratto terminale del Mincio, che sfociava nell'Adriatico all'altezza del porto di Adria ed era navigabile fino al lago di Garda.

Interessante la merlata torre Donà , una delle più alte torri medievali italiane, e una torre mozza, entrambe pendenti, che fanno parte di un ormai scomparso castello, costruito nel 920 dal vescovo di Adria Paolo Cattaneo.
Rovigo conserva la sua pianta pentagonale circondata dalle mura estensi e attraversata dall'Adigetto (canale dell'Adige), e rimase a lungo stazionaria anche come popolazione, fino al 1866 quando risentì favorevolmente della costruzione della linea ferroviaria Padova-Rovigo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Molto interessante; stai scoprendo che le origini di Rovigo sono anch'esse romane, mi pare.

Michele

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