sabato 25 ottobre 2008

Sotto paga! Non si paga!


Venerdì sera al teatro. Grazie all'iniziativa di Gianfranco ci siamo abbonati a 6 spettacoli del teatro Valle e abbiano iniziato con la commedia "Sotto paga! Non si paga!".

Con noi oltre a Lia anche i simpatici Benny e Cristina.

La commedia risale al 1974 e la storia narrata appariva piuttosto surreale: si raccontava di avvenimenti che non erano ancora accaduti. Il pubblico, era ovviamente perplesso, e guardava Dario Fo e compagnia come fossero dei pazzi. Si raccontava di donne che nella periferia di Milano, andando a fare la spesa, si ritrovavano con i costi aumentati a dismisura e, furenti, decidevano di pagare metà prezzo rispetto alla cifra imposta.

Il racconto di Fo era pura fantasia, ma aveva un'ottima fonte: le vere lamentele delle massaie a proposito dell’arbitrio ladresco dei commercianti.

Nonostante siano passati 34 anni il la storia è attualissima e stiamo rivivendo lo stesso (e forse peggiore) delicato momento, in cui i prezzi in ogni campo sono aumentati all'inverosimile, soprattutto con l'arrivo dell'euro.

Spettacolo molto gradevole con sketch di ilarità alternati da spunti di vero dramma sociale che in questi momenti stanno vivendo molti nostri concittadini operai e impiegati. Toccate il racconto dell'irruzione della polizia che spara sui manifestanti.

L'unico neo il finale troppo politicizzato ma, immagino, Dario Fo ha voluto rimarcare le colpe della nostra politica e soprattuto dell'attuale governo nello sfascio dell'Italia.

Gli attori sono stati molto bravi: su tutti Antonio Catania poi Marina Massironi, Marina De Juli, Renato Marchetti e Sergio Valastro.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Commedia molto piacevole ma mi fa anche pensare che quelli che l'hanno potuta apprezzare sono solo coloro che si possono permettere una serata a teatro.

Quelli che non arrivano alla quarta settimana - i protagonisti della trama - non la vedranno mai e, forse è meglio, perchè non ci troverebbero niente da ridere.

Benny

Andrea ha detto...

Condivido, ma se anche noi che una volta eravamo la borghesia media ci muoviamo probabilmente l'Italia potrà cambiare.

Anonimo ha detto...

Ma ancora credete alle favole ... in Italia sta bene anche chi dice di star male ... ministeriali che fanno due o tre lavori in nero se non addirittura si mettono a fare i commercianti .. sempre in nero .... chi sta male veramente sono i nuovi schiavi ... extracomunitari.
Guardatevi intorno .. ristoranti pieni, suv, viaggi sempre pieni ...

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