martedì 14 ottobre 2008

Piazza Sallustio



Solito gelato pomeridiano presso la mia gelateria ufficiale e sosta a piazza Sallustio per godermi il cono osservando le rovine ben conservate di era adrianea proprio sotto il palazzo dell'unione camere di commercio.

Infatti, il mio ufficio si trova proprio nell'ampia area dei resti dei giardini imperiali, gli Horti Sallustiani, che coprivano la zona dall'attuale Largo S. Bernardo a Via XX Settembre, da Via Piave a Piazza Fiume, da qui a Porta Pinciana e giù per Via Veneto fino a Via S. Nicolò da Tolentino.
Come scritto sopra, propria in questa piazza, a quattordici metri sotto l'attuale livello stradale, è possibile ammirare i resti di un grande edificio adrianeo, scavato nel 1824 e recentemente restaurato: un ninfeo dei giardini imperiali, costruito a ridosso di una collina su cui sorgevano altri ambienti, ora in parte sede dell'Unione delle Camere di Commercio.

Su questa piazza sono avvenute importanti scoperte.

Nel costruire una casa, dove è oggi l'edificio distinto dal numero 1/a, ad una profondità di ben diciassette metri sotto il livello stradale vengono alla luce: una stanza con pareti rivestite di mosaici, una statua acefala in marmo, un altare rotondo pure in marmo, frammenti di una scultura di Diana, un piccolo tratto delle mura serviane, due mattoni bollati e altri resti di edifici romani con muri traianei o adrianei, pavimenti a intarsio e pareti a mosaico.
Ma la scoperta più sensazionale della piazza è quella del 1° giugno 1906. Si sta scavando per consolidare l'edificio oggi distinto con il civico 24. Alla profondità di undici metri ci si imbatte in un passaggio sotterraneo collegato con il Ninfeo. All'interno, nell'oscurità appena rischiarata dalle torce si scorge il biancore marmoreo di numerose sculture.


Sono statue molto antiche, forse prede belliche, che ornavano i giardini imperiali, finite quasi sicuramente in quel tunnel per poterle salvare dal saccheggio dei barbari di Alarico del 410 d.C.


Bellissima quella di una Niobide scolpita nell'atto di strapparsi la freccia dalla schiena. E'un originale greco, che risale al quinto secolo avanti Cristo e si può ammirare al Museo Nazionale Romano. Altre due statue di Niobidi trovate nello stesso luogo sono ora al Museo Ny-Carlsberg di Copenaghen.


Fantastico abbinare la gola alla cultura!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Con il tuo blog tutto diventa importante ed interessante anche una noiosa strada costretta a percorrere per lavoro.
Angela

Andrea ha detto...

Ti ringrazio, sei sempre troppo gentile ^__^

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