"È buia la sala che ospita l'altare nel museo di via di Ripetta quando si spengono le luci. Restano accese solo quelle che illuminano l'Ara Pacis che, come per magia, si colora. Inizia, così, il viaggio in un passato, lontano ma non in bianco e nero. Proprio il 23 settembre, data di nascita di Augusto, è stata presentata l'iniziativa "I colori di luce", la ricostruzione virtuale di quella che era, o si suppone fosse, la colorazione della parete di un tempo.
"Lo scopo – ha spiegato Umberto Broccoli, sovraintendente ai Beni culturali – è quello di ridare colore, perché questo è in grado di comunicare, di arrivare al pubblico e di emozionarlo".
Blu, giallo, rosso, verde: le diverse tonalità sui rilievi riescono a far rivivere i marmi decorati e spenti, e lasciano senza fiato gli spettatori presenti. Una scena suggestiva accompagnata da un sottofondo musicale per compiere un tragitto all'indietro lungo secoli e secoli. "La tecnologia non invasiva ma spettacolare – ha detto Umberto Croppi, assessore alla cultura di Roma – deve aiutare a rendere il patrimonio di questa città fruibile ai cittadini e ai turisti. Questo è solo il primo passo, l'esperimento proseguirà anche in altri monumenti". Esame dei colori superstiti sull'architettura e la scultura della Grecia classica, confronti con la pittura pompeiana di età augustea, valutazione del colore dei mosaici tardo antichi".
Finalmente qualcosa si muove e le mie speranze di vedere replicata l'esperienza di Palazzo Valentini non sono più una chimera.
Nessun commento:
Posta un commento