venerdì 1 febbraio 2008

Il salone dei Corazzieri - Quirinale

Il salone dei Corazzieri è uno dei più belli che ho visto durante la visita al Quirinale. La nostra mediocre guida non ha saputo dirci nulla di questo splendido ambiente che fu edificato da Carlo Maderno (1556-1629).
Questo vasto salone, detto in origine Sala Regia, era destinato agli incontri ufficiali del pontefice con le delegazioni diplomatiche straniere in visita alla Santa Sede.
Il soffitto ligneo a cassettoni dorato su fondo azzurro reca alle due estremità lo stemma di Paolo V. Al centro del soffitto una immagine dello Spirito Santo fu sostituita alla fine dell'Ottocento dallo stemma sabaudo.
Il grande fregio affrescato sulla parte superiore delle pareti fu realizzato nel 1616-17 sotto la direzione dei pittori Agostino Tassi (1580-1644), Giovanni Lanfranco (1582-1647) e Carlo Saraceni (1579-1620) che si valsero di diversi collaboratori tra i quali Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino e il terzetto veronese composto da Alessandro Turchi, Pasquale Ottino e Marcantonio Bassetti.
All'équipe del Tassi si devono gli affreschi della parete lunga di ingresso mentre Lanfranco e Carlo Saraceni si dovettero occupare di tutto il resto della decorazione.

I soggetti degli affreschi sono volti ad esaltare la figura e l'attività di papa Paolo V, il cui stemma e i cui animali araldici (aquila e drago) ricorrono più volte in tutto il fregio. I personaggi che si affacciano dalle finte logge rievocano alcune importanti ambascerie orientali giunte a Roma nei primi anni del Seicento, celebrando così i rapporti con l'Oriente e l'attività missionaria promossi dal papa. Le Storie di Mosè nei medaglioni esaltano, nella figura della guida degli Ebrei, il pontefice come guida della cristianità, mentre le figure allegoriche incarnano le virtù e i poteri del papato. Infine quattro tabelle monocrome alle estremità delle pareti maggiori ricordano alcune importanti imprese edilizie promosse da Paolo V ( sulla parete di ingresso la Facciata di S. Pietro e il Quirinale, mentre sulla parete opposta la Mostra dell'Acqua Paola e la Cappella Paolina in S. Maria Maggiore).
Il doppio portale disegnato da Carlo Maderno introduce, attraverso la sola porta di destra (quella di sinistra è finta), alla Cappella Paolina. Lo sovrasta una grande lunetta a bassorilievo di Taddeo Landini (1550-1596) raffigurante la Lavanda dei piedi che, realizzata nel 1578 per la Cappella Gregoriana in S. Pietro, fu spostata nella sua attuale collocazione nel 1619 per espressa volontà di Paolo V. I due angeli al di sopra del timpano, del 1616, sono opera degli scultori Guglielmo Berthélot (1570-1648; angelo a sinistra) e Pietro Bernini (1562-1629; angelo a destra).In età Sabauda, oltre all'inserimento nel soffitto del grande stemma, alla fine dell'Ottocento fu dipinto, al di sotto degli affreschi secenteschi, un fregio con stemmi delle città dello Stato Unitario.

L'attuale denominazione della sala si deve alla cerimonia della rivista del reparto Corazzieri che qui si tiene in occasione di alcune importanti cerimonie. Date le vaste dimensioni dell'ambiente, nel Salone hanno luogo molte delle attività di alta rappresentanza, quali la consegna delle insegne ai cavalieri del lavoro e gli auguri di Natale al corpo diplomatico da parte del Capo dello Stato.

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