giovedì 31 gennaio 2008

Santa Francesca Romana






Angela mi ha chiesto qualche notizia sulle chiese medievali di Roma e non potevo non accontentarla.
Ho scelto Santa Francesca Romana per due motivi: era una delle chiese selezionate per il mio matrimonio e si trova nel cuore della Roma antica
La chiesa venne costruita nel IX secolo per volere di papa Paolo I, su di un pre-esistente oratorio. La sua denominazione originaria è S.Maria Nova, ma tutti la conoscono con il nome della veneratissima santa romana; come i SS. Cosma e Damiano, un tempo vi si accedeva dalla via Sacra, adesso è raggiungibile dal Clivio di Venere e Roma, all'angolo tra via dei fori imperiali e piazza del Colosseo.
Sorge al sommo della collinetta della Velia, tagliata in due dall'apertura di Via dei fori imperiali, ed in origine fu dedicata agli apostoli Pietro e Paolo poichè qui, secondo la leggenda, sarebbe precipitato Simon Mago. Secondo la leggenda, quest'ultimo avrebbe voluto dimostrare di possedere poteri superiori a quelli di san Pietro e di san Paolo, avrebbe levitato davanti ai due santi, i quali sarebbero caduti in ginocchio a pregare, causando la caduta e morte di Simone.
La lastra di marmo recante le impronte delle ginocchia dei due apostoli è murata nella parete sud della chiesa.
Nel X secolo sostituì la vicina S. Maria Antiqua, da cui il titolo di S. Maria Nova.
A metà del XII secolo fu ricostruita nell'aspetto attuale, con l'annesso convento di Monaci Olivetani che oggi vi risiedono. Nel 1425 vi fece l'oblazione santa Francesca Romana con le sue prime compagne, e vi fu poi seppellita, da cui la denominazione con la quale è conosciuta. Nel secolo XVII la chiesa subì profondi restauri, tra cui l'erezione della facciata attuale, opera di Carlo Lombardi (1615).
La chiesa, con il suo complesso conventuale, occupa parte dell'area del tempio di Venere e Roma, eretto dall' imperatore Adriano, che era costituito da due celle absidali contrapposte, quella della dea Roma ancora visibile all'interno del convento degli Olivetani. Il monastero, dal lato verso via dei fori imperiali, conserva l'aspetto medievale, con tratti di muratura di diversi periodi e da questo lato si ha la miglior vista del bellissimo campanile romanico, risalente ad Alessandro III (1159-1181), che conserva ancora molte delle croci in porfido e dischi policromi di maiolica, di origine araba, che lo facevano risplendere a distanza, come molti altri della città.
Dal lato verso il palatino, invece, il convento è una ricostruzione operata in stile neoclassico da Giuseppe Valadier nel 1816, demolendo tra l'altro una torre medievale che si appoggiava all'arco di Tito (dal Valadier ricostruito, più che restaurato).
Interessanti le opere conservate nella sagrestia tra cui soprattutto l'immagine della Vergine Glykophilousa, preziosissima icona risalente al VI o forse addirittura al V secolo; ritrovata nel 1949 sotto l'immagine dell'altar maggiore durante un restauro e probabilmente proveniente dalla chiesa palatina di S. Maria Antiqua. Inoltre è possibile ammirare altri quadri notevoli, tra cui la Madonna in trono e santi di Girolamo da Cremona (1523), il Ritratto di Paolo III, probabilmente di Perin del Vaga, il Miracolo di San Benedetto, di Pierre Subleyras (1744). La parte ottocentesca del convento ospita oggi l'Antiquarium del Foro Romano, e vi si può vedere un bel chiostro del Quattrocento

Spero di aver esaudito la richiesta di Angela, che saluto di cuore!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti per la scelta e la minuziosa descrizione.
Hai esaudito pienamente la mia richiesta.
Sono stata in questa chiesa tantissime volte ma l'ho sempre visitata in modo fugace perchè in ogni occasione si stava celebrando un matrimonio.
E' una perla inserita nella parte di Roma che preferisco.
La prossima volta potrò ammirarla meglio grazie alle informazioni che mi hai fornito.
Merci beaucoup.
Tu es toujours très gentil.
A bientot.

Andrea ha detto...

Per un'attenta lettrice del blog e una cara amica questo e altro.

Anonimo ha detto...

Mai come in questo momento provo un desiderio impellente di tornare a Roma.
Mi concederò un giorno da turista.
Correrò subito al Colosseo e come sempre guarderò l'azzurro del cielo attraveso i suoi archi.
Proverò per l'ennesima volta a fotografare l'Arco di Costantino con la speranza di inquadrarlo bene..(nelle mie foto è sempre storto).
Mi rifugerò nella mia chiesetta evitando di imbattermi nei rumori della solita folla e cercando un po' di solitudine.
Continuerò con una bella passeggiata lungo via dei Fori Imperiali e camminerò così tanto fino ad arrivare a Piazza del Popolo e poi salire al Pincio.
E' da lassù, infine, che ammirerò Roma sfumata dai colori del tramonto!!

Scusa se ho occupato in questo modo la pagina dei commenti.

Anonimo ha detto...

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