lunedì 25 febbraio 2008

Caffè San'Eustachio


Ieri ho accompagnato in giro per il centro di Roma Michele e Maria Luisa. Dopo una veloce visita ai sotterranei di San Crisogono ci siamo diretti verso il Pantheon, dove abbiamo deciso di prendere un caffè a San'Eustachio nell'omonima piazza.

Il locale, molto rinomato, è un'antica torrefazione a legna nata negli anni Trenta, situata di fronte al Senato della Repubblica ad un passo da Piazza Navona e dal Pantheon.
I mosaici della pavimentazione e gli arredi sono tuttora quelli originali della fondazione avvenuta nel 1938.

Ho ordinato la "monachella", un caffè con cioccolato e panna veramente squisito.

Ma chi era Sant'Eustachio?

Eustachio era un pagano "maestro dei cavalieri" dell'imperatore Traiano.
Durante una battuta di caccia ferì un cervo, il quale, anziché abbattersi al suolo, si volse verso il suo feritore, con tra le corna una croce splendente (da questo il simbolo che si può anche osservare sul campanile della chiesa omonima).
Eustachio, illuminato dalla visione, si convertì assieme alla famiglia. Un giorno, sfuggendo alle persecuzioni cristiane, imbarcò moglie e figli su di una zattera, ma lui fu costretto a rinunciare alla fuga, perché il legno era troppo fragile e leggero.
Perse, così di vista, per almeno quattro anni, i suoi cari. Un giorno, in un osteria, un uomo lo riconobbe: era l'inviato dell'imperatore che lo cercava per affidargli una campagna militare. L'esercito romano a capo del generale Eustachio sconfisse le avanguardie barbariche.
Schiere di schiavi abbandonati dal nemico furono liberati e tra questi, Eustachio riconobbe moglie e figli.
Ritrovata la famiglia e salvato l'impero, al vincitore spettava l'onore del trionfo: offrire un sacrificio al Dio Giove.

Eustachio, cristiano si rifiutò e Traiano lo condannò a morte. Nell'anfiteatro avvenne il miracolo: i leoni non azzannarono ne Eustachio ne i suoi familiari. Si ricorda, Sant'Eustachio, protettore dei cacciatori, il 20 settembre, anniversario del martirio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La fregatura si S. Eustachio è che il caffè lo danno già zuccherato... così chi, come me, lo prende amaro deve chiedere quello senza zucchero che non è male.. Ma come si dice nei peggiori Bar di Caracas, pardon der Tufello e Varmelaina, " A Regina Coeli ho bevuto di meglio"....

Anonimo ha detto...

ho visto che hai seguito il mio consiglio di andare a visitare la chiesa di San Crisogono... non ne hai parlato però.....
saluti
Laura

Anonimo ha detto...

ops.... mi correggo.... non avevo ancora letto il tuo commento.....
spero di essere perdonata!!!!!
Ari-saluti
Laura

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