La settimana e l'osservanza del sabato come giorno di riposo da consacrare a Dio, si fondano sulla Bibbia (Genesi) e sui comandamenti («Ricordati del giorno di sabato per santificarlo» Esodo 20:8 ).
I pianeti, cioè i corpi luminosi che si muovono nel cielo delle stelle fisse, (dal greco πλανασθαι, che significa vagare) sono, per l'astronomia antica, Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, Luna.
Questi nomi sono di origine latina e sono i corrispondenti romani di quelli greci. Dai caldei attraverso i greci i nomi dei giorni della settimana sono arrivati ai romani nella forma latina seguente: dies Saturni, dies Solis, dies Lunae, dies Martis, dies Mercurii, dies Iovis, dies Veneris.
Il calendario settimanale si diffuse a Roma e in tutto l'Impero; fu il suo valore astrologico a decretarne il successo e a farne una istituzione del calendario: nel I secolo a.C. era già introdotto a Roma; certamente lo era dopo la conquista dell'Egitto ad opera di Augusto (30 a.C.) se non prima.
Ai tempi della Repubblica i Romani usavano un ciclo di 8 giorni detto nundinum che significa (periodo) di nove giorni, soprattutto ad uso dei mercati: i calendari romani portavano l'indicazione del giorno delle nundinae con una lettera (A-H) che accompagnava tutti i giorni dell'anno. Le nundinae sono state in uso fino al II secolo a.C., poi soppiantate dalla settimana.
I primi cristiani erano di origine ebraica, usavano la settimana ebraica, e onoravano il sabato. Il graduale allontanamento dall'originale matrice ebraica che caratterizzò lo sviluppo del cristianesimo antico, si manifestò in molti modi e anche nella liturgia festiva. Il giorno sacro è quello nel quale Cristo è risorto e questo secondo i vangeli è avvenuto in un giorno successivo al sabato; di qui la decisione di rendere festivo il giorno successivo al sabato, cioè il dies Solis che divenne dies Domini.
La settimana ebraica si trasferì dunque con le variazioni citate in quella cristiana, che a Roma si fuse con quella astrologica. L'astrologia si era diffusa nell'Impero romano prima e più velocemente del cristianesimo, e quando la Chiesa conquistò la supremazia religiosa nell'Impero (inizio del IV secolo) l'uso era ormai molto ben radicato. I cristiani cercarono di imporre nuovi nomi in sostituzione della terminologia pagana ma non riuscirono a cambiare una tradizione popolare ormai consolidata.
Quindi la settimana astrologica che oggi usiamo è nata da un complesso di contributi:I pianeti, cioè i corpi luminosi che si muovono nel cielo delle stelle fisse, (dal greco πλανασθαι, che significa vagare) sono, per l'astronomia antica, Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, Luna.
Questi nomi sono di origine latina e sono i corrispondenti romani di quelli greci. Dai caldei attraverso i greci i nomi dei giorni della settimana sono arrivati ai romani nella forma latina seguente: dies Saturni, dies Solis, dies Lunae, dies Martis, dies Mercurii, dies Iovis, dies Veneris.
Il calendario settimanale si diffuse a Roma e in tutto l'Impero; fu il suo valore astrologico a decretarne il successo e a farne una istituzione del calendario: nel I secolo a.C. era già introdotto a Roma; certamente lo era dopo la conquista dell'Egitto ad opera di Augusto (30 a.C.) se non prima.
Ai tempi della Repubblica i Romani usavano un ciclo di 8 giorni detto nundinum che significa (periodo) di nove giorni, soprattutto ad uso dei mercati: i calendari romani portavano l'indicazione del giorno delle nundinae con una lettera (A-H) che accompagnava tutti i giorni dell'anno. Le nundinae sono state in uso fino al II secolo a.C., poi soppiantate dalla settimana.
I primi cristiani erano di origine ebraica, usavano la settimana ebraica, e onoravano il sabato. Il graduale allontanamento dall'originale matrice ebraica che caratterizzò lo sviluppo del cristianesimo antico, si manifestò in molti modi e anche nella liturgia festiva. Il giorno sacro è quello nel quale Cristo è risorto e questo secondo i vangeli è avvenuto in un giorno successivo al sabato; di qui la decisione di rendere festivo il giorno successivo al sabato, cioè il dies Solis che divenne dies Domini.
La settimana ebraica si trasferì dunque con le variazioni citate in quella cristiana, che a Roma si fuse con quella astrologica. L'astrologia si era diffusa nell'Impero romano prima e più velocemente del cristianesimo, e quando la Chiesa conquistò la supremazia religiosa nell'Impero (inizio del IV secolo) l'uso era ormai molto ben radicato. I cristiani cercarono di imporre nuovi nomi in sostituzione della terminologia pagana ma non riuscirono a cambiare una tradizione popolare ormai consolidata.
ebraico : come istituzione sacra
ellenistico: nomi e ordine dei pianeti
egizio : la suddivisione del giorno in 24 ore
caldeo : le corrispondenze astrologiche
cristiano : emancipazione dalla matrice giudaica e definitiva consacrazione e diffusione della settimana.
2 commenti:
Se i miei vaghi e offuscati ricordi non mi ingannano, fu proprio l' Imperatore Costantino a stabilire che il settimo giorno doveva essere dedicato al culto e al riposo.
Molto interessante questa lettura come lo è tutto il resto!!!
Alcune fonti riportano di un un decreto del 7 marzo 321 con il quale Costantino tentò, senza successo, di cambiare il nome del primo giorno della settimana in Dies Dominicus (giorno del Signore, da cui "domenica" ); In ogni caso, l'imperatore definì il primo giorno come quello assegnato al riposo. Per altri la tesi è senza basi documentarie in quanto nel decreto non si menziona un Dies Dominicus ma solo un Dies Solis. Invece è sicuro che nel 330 l'imperatore decretò per la prima volta il festeggiamento cristiano della natività di Gesù che fu fatta coincidere con la festività pagana della nascita di Sol Invictus. Il "Natale Invitto" divenne il "Natale" Cristiano.
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