sabato 26 maggio 2007

Arco di Giano


Il mio amico Paolo mi ha chiesto informazioni sul monumento situato ai piedi della discesa di via del Velabro.

Caro Paolo, ti ringrazio per la domanda (hihi): quel grande arco quadrifronte è il cosiddetto Arco di Giano, fatto costruire da Costanzo II nel IV secolo d.C..

L'arco è formato da quattro piloni in opera a sacco rivestiti di lastre marmoree (materiale di riutilizzo, come tutte le opere costruite in questo periodo) che sostengono al centro una volta a crociera, ornati sui lati esterni, al di sopra dell'alto zoccolo, da due file di tre nicchie semicircolari con calottine a conchiglia. Sui blocchi di chiave degli archi sono riprodotto le figure, ormai quasi irriconoscibili, di Giunone, Roma, Minerva e Cerere. Non rimangono più nulla dell'attico, il cui nucleo in mattoni venne demolito nel 1830 (pensavano che fosse medioevale!!), e del coronamento finale.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ehilà! Che sorpresa! Mi sono quasi commosso quando mi sono visto nominato nel tuo blog che, a onor del vero, non mi stancherei mai di leggere... ma a questo punto ritorno sulla domnda: questo arco di giano (quadrifronte, anche se giano me lo ricordavo bifronte) si chiama anche velabro? se si perchè? E visto che giano non risulta raffigurato perchè si chiama arco di giano? infine, questo arco aveva una funzione particolare o solo celebrativa di una divinità? Ciao e complimenti per il tuo blog! Paolo

Andrea ha detto...

L'arco è comunemente detto di Giano, l'erronea denominazione deriva dal termine latino Ianus, indicante passaggio coperto con quattro porte.
Sembrerebbe che il vero nome dell'arco sia probabilmente "Arcus Divi Constantini".
Velabro è il nome della zona che può avere due significati: 1. "velum aureum", ovvero palude aurea dovuto alla sabbia dorata depositata lungo le sponde del Tevere 2. vehendis ratibus.
Sono a disposizione epr altre domande.

Anonimo ha detto...

Sei magnifico quando scrivi queste cose.

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