sabato 19 febbraio 2011

Garbatella, in mostra le sue immagini

Articolo di Laura Larcan pubblicato su Repubblica.it

Una passeggiata attraverso la storia della Garbatella. Dal 1921, quando su una collina vicino alla basilica di San Paolo, a ridosso della ferrovia tra Roma e Ostia, l´Istituto case popolari - la prima pietra era stata posta nel 1920 - avviò i lavori di costruzione del primo nucleo della borgata, sperimentando la concezione urbanistica della città-giardino inglese. Ad oggi. Lo racconta la mostra "La Garbatella. Il moderno attraverso Roma", che si inaugura giovedì all´ex Gil, frutto di oltre 14 anni di ricerca sul quartiere ad opera dell´Osservatorio sul moderno a Roma del dipartimento di Architettura e progetto dell´università La Sapienza, col sostegno della Regione.

Come in un viaggio nel tempo, il percorso espositivo diventa una mappatura di possibili itinerari, a scoprire i tanti "cuori" di questo quartiere, da piazza Benedetto Brin a piazza Eugenio Biffi. Lungo una sequenza di un centinaio di pannelli, sfilano fotografie d´epoca abbinate a immagini di un presente più familiare, progetti originali degli architetti, come il marchigiano Innocenzo Sabbatini, e le planimetrie di lotti, cortili, piazze e edifici.

«La Garbatella viene raccontata attraverso due prospettive - spiega Gaia Remiddi, direttrice dell´Osservatorio - Da un lato, indaghiamo la complessità dei lotti, ossia gli interni degli edifici. Dall´altro lo spazio urbano, dalla casa alla strada». L´ambizione della mostra è quella di svelare al grande pubblico l´estrema modernità della Garbatella: «Sembra un´architettura pittoresca, ma ha gli attributi dell´architettura moderna - avverte Remiddi - Non esistono spazi chiusi, edifici e cortili rimandano a percorsi continui, fluidi, quasi ad un´osmosi come nel Bauhaus di Gropius. Ovunque spicca una libertà nel comporre le facciate, le scale, le finestre. I decori non si ripetono mai. Tutto è asimmetrico. Ci sono edifici perimetrali con grandi arcate, che fungono da ingressi, e dentro si sviluppano i lotti, le cosiddette "case rapide", i cortili e i giardini, dove la vita scorre vivace come una società vera e propria».

La ricerca, avviata nel 1997, ha prodotto materiale inedito che viene proposto in mostra. Come nel caso del cosiddetto "Albergo rosso" di Sabbatini: «Qui in origine c´era una mensa splendida, concepita come un Pantheon - racconta Remiddi - fu centrata e distrutta da una bomba nel ‘43. Durante il restauro delle facciate, nel 2000, abbiamo condotto degli scavi e sono riemerse le fondazioni della mensa, compresa l´originaria pavimentazione».

Per l´assessore regionale alla Cultura Fabiana Santini, «la mostra ha il pregio di offrire la ricostruzione storica di un quartiere unico e amatissimo dai romani, che rappresenta anche un modo ideale di abitare, specchio di un´epoca passata, lontana dalle dinamiche frenetiche della nascente città moderna». Alla mostra è abbinata la pubblicazione di un libro-guida edito da Palombi, e venerdì 18 gli autori organizzeranno una passeggiata guidata in occasione della ricorrenza della nascita della Garbatella: il quartiere compie 91 anni.

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