Dopo una giornata di lavoro e prima dell'inizio della partita di Coppa Italia che trasmetteranno in TV alle 21.00 vado a mangiare alla trattoria "Al Padrino".
Premetto che per arrivare al locale ho dovuto subire una vera tormenta con vento fortissimo che mi ha distrutto l'ombrello e la pioggia che mi ha reso zuppo come un pulcino. Vabbè non è stata colpa loro, ma potete comprendere come sarei stato critico: il gioco doveva valere la candela.
In locale in via Santa Cecilia 54 è di una sola sala con la cucina a vista dove si destreggiano due cuoche. L'impressione è di stare in una vera vecchia trattoria di paese. I tavoli sono pochi ma comodi. Considerata l'ora (19.30) e il tempaccio i pochi avventori erano stati degli eroi.
In sala ti aspetta Pietro Denaro, come un boss che ti squadra mettendoti un po' a disagio, ma i figli bilanciano con la loro simpatia e gentilezza.
Ancora scioccato dalla bufera mi sono seduto e, non capendo molto del menù, ho scelto la prima cosa detta dal cameriere: fusilli con zucchine, gamberi e panna (discreti ma troppo conditi). Ho continuato con involtini di spatola panati (non male) per terminare con due cannolini alla siciliana (mediocri). Niente caffè. Il conto è molto onesto, 20 euro ma la qualità complessiva è poco più che sufficiente.
In conclusione un salto da Al Padrino si può fare solo se vuoi spendere pochissimo e mangiare alla buona.
Giudizio finale: Ambiente 6 - Servizio 6,5 - Qualità cibo 6,5 - Prezzo 8 - Pulizia 7
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