mercoledì 8 aprile 2009

Ponte Milvio

Questa mattina sto frequentando un corso di statistica presso la Scuola Superiore dell'Economia e Finanze.

La scuola si trova a due passi da Ponte Milvio, uno dei più antichi e, storicamente, dei più importanti ponti di Roma, presso il quale confluivano, oltre alle vie Cassia e Flaminia, anche la Clodia e la Veientana.

La sua origine risale, con probabilità, al IV-III secolo a.C. ed era inizialmente in legno; fu poi rifatto ex-novo e prese il nome dal magistrato che ne autorizzò la costruzione in muratura, tale Molvius, donde Molvio e quindi Milvio.


Ma per i romani fu e resta ponte Mollo, denominazione che il popolo vuole derivi, secondo una strana leggenda, dal fatto che anticamente molleggiava! Ma sembra più certo che il nome gli derivi dallo stato pietoso in cui il ponte, durante la sua lunga storia, si sia a volte venuto a trovare, nonostante i vari restauri a cui fu sottoposto.


Nel 109 a.C. venne ricostruito dal censore Marco Emilio Scauro.

Ponte Milvio risulta essere molto importante oltre per la storia romana anche per il Cristianesimo. Infatti, vicino questo ponte vi ebbe luogo la conversione di Costantino, primo Imperatore cristiano, a seguito della visione della Croce alla vigilia della battaglia (312 d.C.) da lui vinta, con la quale strappò il titolo imperiale a Massenzio.

Attualmente del ponte romano restano le tre arcate centrali.


Nel 1805 sotto papa Pio VII altri lavori di restauro furono affidati a Giuseppe Valadier: questi ricostruì le arcate alle estremità, che erano state sostituite da ponti levatoi in legno ed edificò all'imbocco settentrionale una torre in stile neoclassico.

Attraversando il ponte ho potuto anche vedere la moda dei giovani innamorati di mettere un lucchetto sul lampione centrale del ponte e gettare le chiavi nel Tevere. Nel luglio 2007, a seguito della rottura dei lampioni a causa dell'eccessivo peso dato dall'enorme quantità di lucchetti, il Comune di Roma ha installato in prossimità di ogni lampione dei pilastri sui quali sono state agganciate delle apposite catene alle quali applicare i lucchetti. Oggi i lucchetti vengono applicati a queste catene salvaguardando così l'integrità dei lampioni.




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