venerdì 27 febbraio 2009

Visitare Siracusa

Sono appena ritornato dalla fantastica settimana sulle nevi della Val di Sole ma prima di raccontarvi della vacanza devo smaltire l'arretrato di sette giorni.

Vi avevo lasciato con la storia di Siracusa, oggi vi racconto i monumenti che ho visitato.

Per prima cosa vi ricordo che giovedì sera in Sicilia veniva giù tutta l'acqua che l'uomo può immaginare e, nonostante fossimo senza ombrello, io e Sonia siamo riusciti, ad ammirare la piazza del Duomo.

Dalla forma irregolare e leggermente tondeggiante lungo il lato che fronteggia la cattedrale, la piazza è delimitata da bei palazzi barocchi tra i quali spiccano la notevole facciata di Palazzo Beneventano del Bosco con di fronte il Palazzo del Senato (nel cui cortile è custodita una Carrozza del Senato del XVIII sec.) e la Chiesa di S. Lucia a chiudere il lato corto.

La mattina seguente finalmente splendeva il sole! Siamo tornati nella piazza del Duomo passando per via Minerva (un'emozione per l'autore di questo blog!!) e abbiamo visitato Il Duomo.

Il sito viene destinato fin dall'antichità ad ospitare un luogo di culto. Ad un tempio eretto nel VI sec. a.C. si sostituì il Tempio di Atena, innalzato in onore della dea con i proventi della fatidica e schiacciante vittoria ad Himera (480 a.C.) contro i Cartaginesi.

Il tempio viene inglobato, nel VII sec., in un edificio cristiano: vengono innalzati muri a chiudere lo spazio tra le colonne del penistilio e vengono aperte otto arcate nella cella centrale per permettere il passaggio alle due navate laterali così ottenute.

Le imponenti colonne doniche (veramente fantastiche) sono ancora oggi visibili sul lato sinistro, sia all'esterno che all'interno dell'edificio.

All'interno, il lato destro della navata laterale è delimitato dalle colonne del tempio, che oggi danno accesso alle cappelle.


All'uscita dalla chiesa ci siamo diretti verso la fonte Arethusa, sorgente di acqua dolce, che ebbe nell'antichità un ruolo determinante per l'insediamento del primo nucleo di abitanti. L'esistenza della fonte è legata ad una leggenda. Arethusa, ninfa di Diana perseguitata dall'amore del cacciatore Alfeo, chiede aiuto alla dea che la fa fuggire lungo una via sotterranea. Raggiunta così l'isola di Ortigia, la ninfa si trasforma in fonte. Alfeo però non si perde d'animo e, trasformatosi in fiume sotterraneo, passa lo Ionio fino a raggiungere Ortigia dove mescola le sue acque con quelle di Arethusa.

Oggi nella fonte, tra papiri e palme, nuotano anatre e papere.

Nel nostro percorso rapido (l'autobus per Catania partiva alle 11.00) abbiamo visitato il Castello Maniace, fortezza in pietra arenaria costruita da Federico II di Svevia nella prima metà del XIII sec. (per le altre foto visitate il sito di galleria Roma)

Il nome è quello del generale bizantino Giorgio Maniace che nel 1038 cerca di sottrarre Ortigia agli Arabi, fortificando l'isola ed in particolare il luogo dove poi Federico II riedificherà il castello. Siamo stati anche molto fortunati in quanto all'interno del castello ci ha accompagnati e guidati un custode molto disponibile e gentile.

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