lunedì 26 gennaio 2009

Plinio il Vecchio, Storia naturale, II, 1-2


Il mondo, questo insieme che ci si è compiaciuti di chiamare anche in modo diverso, il "cielo", la cui volta copre la vita di tutto l'universo,va considerato una divinità, eterna, senza inizio e senza fine.Scrutare ciò che sta fuori di esso non importa all'uomo e sfugge alle congetture della mente umana.

Il mondo è sacro, eterno immenso, tutt'intero in ogni cosa, o piuttosto è il Tutto, infinito che sembra finito, determinato in ogni cosa che sembra indeterminata, al di dentro, al di fuori, abbracciante tutto in lui,è al contempo l'opera della natura e la natura stessa.


Plinio il Vecchio, Storia naturale, II, 1-2

Gaio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio (Como, 23 – Stabia, dopo l'8 settembre 79), è stato uno scrittore latino.
Era proprio del suo stile descrivere le cose in diretta, dal vivo, ed egli è per noi un vero cronista dell'epoca.
Morì infatti tra le esalazioni solfuree dell'eruzione vulcanica del Vesuvio che distrusse Ercolano e Pompei, mentre provava ad osservare il fenomeno vulcanico più da vicino.
In suo onore viene usato il termine di eruzione pliniana per definire una forte eruzione esplosiva simile a quella del Vesuvio in cui perse la vita.
La Naturalis Historia, che conta 37 volumi, è il solo lavoro di Plinio il Vecchio che si sia conservato. Questo documento è stato a lungo il riferimento in materia di conoscenze scientifiche e tecniche. Plinio ha compilato la conoscenza della sua epoca su argomenti molto diversi quali: le scienze naturali, l' astronomia, l' antropologia, la psicologia o la metallurgia.

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