Mi è amico Platone, ma mi è più amica la verità,
è una locuzione latina tradotta, citata da Ammonio nella Vita di Aristotele, dall'originale del filosofo greco Aristotele. Aristotele, che era stato discepolo di Platone, ammirava del suo maestro la profondità dei pensieri e dei ragionamenti filosofici, la correttezza morale, ma giudicava ancora più importante di tutto ciò la ricerca della verità, intesa come conoscenza stessa della natura umana, e l'applicazione di essa, in tutte le sue molteplici forme, all'esistenza stessa dell'uomo, ai suoi sentimenti ed alla sua morale di vita. Va ricordato che la filosofia di Aristotele è piuttosto critica nei confronti di quella del maestro verso il quale nutriva un profondo rispetto; molti autori hanno tuttavia sottolineato la presenza di forti linee di continuità e similarità che rendono il complesso di tali dottrine sufficientemente coeso di fronte per esempio agli atomisti. La frase indica che Aristotele, nonostante apprezzasse e stimasse Platone, non avrebbe rinunciato a criticare le sue dottrine perché nutriva un rispetto ancora maggiore verso la verità.
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