domenica 14 settembre 2008

Week End a Napoli: parco archeologico di Cuma

Nel parco archeologico oltre l'antro della Sibilla è stato possibile visitare i resti dell'antica Cuma.
Dopo Pitecusa (isola di Ischia), Kyme fu la più antica colonia greca dell’Occidente.
Cuma avuto una grande importanza per Roma e già nel nel 334 ottene la cittadinanza senza diritto di voto, divenendo parte dello stato romano. Il processo di romanizzazione si compì in breve tempo e fu accompagnato, come di consueto, dal proliferare di edifici caratteristici del mondo urbanistico romano.
Soprattutto Augusto, che fece della città una roccaforte della lotta contro i pirati, ed il suo braccio destro Agrippa, che fondò il nuovo porto, ne accrebbero il prestigio creando ingenti opere monumentali. Dal VI sec. Cuma, divenuta un importante centro cristiano ma scarsamente popolato, fu teatro delle lotte che si svolsero tra Goti e Bizantini, successivamente dominio dei Longobardi e quindi del duca di Napoli. Nel 915 subì un’incursione saracena e divenne covo di pirati e predoni, trovando così la fine della sua millenaria storia.
Salendo la gradinata che sovrasta il cosiddetto "Antro della Sibilla", si possono ammirare le mura dell'acropoli.

Scalzate fin dalle fondamenta, sono state quasi integralmente distrutte nel 1207. Ben poco è ciò che è riuscito a sfuggire all'accurata opera di smantellamento: lungo il ciglio meridionale dell'acropoli si conserva una delle due torri poste a guardia della porta d'ingresso alla cittadella, con un breve tratto della cortina muraria aggiunta in epoca augustea (forse nel 37 a.C.) ad una preesistente parete in grossi blocchi di tufo giallo, forse databile al V sec. a.C.
Immediatamente dopo le mura si trova il tempio di Apollo, che su consiglio di Michele non ho visto in quanto non meritava....

Dopo aver percorso la via Sacra di Cuma siamo arrivati nel punto più alto dell'Acropoli dove sorge il Tempio di Giove. Così denominato dagli antiquari dei secoli scorsi, era probabilmente consacrato a Demetra e fu edificato nel V secolo a.C. sul punto più alto dell'acropoli. Della fase più antica restano i blocchi tufacei del basso podio mentre le altre strutture visibili sono relative alla ricostruzione avvenuta in età augustea o giulio-claudia. Trasformato in basilica e consacrato a S. Massimo, il tempio ospitò anche diverse sepolture, restando aperto al culto sino al 1207, anno della distruzione della città.

La prima impressione che ho avuto è che, nonostante la bellezza e l'importanza del posto, ci sia un generale senso di abbandono: custodi che bivaccano sulle sedie e alle nostre domande rispondevano vagamente e infastiditi, cani randagi in ogni parte; sicuramente c'è molto da fare per rendere più attraenti questi luoghi.
Al termine della visita guidata eravamo soddisfatti ma molto stanchi e visto che l'unico bar era chiuso siamo andati nei bagni del sito archeologico per dissetarci. Non ho potuto non fotografare il cartello che era appeso nei servizi, solo a Napoli potevo leggere qualcosa di così divertente:


Nonostante tutto sono fantastici!

Per vedere tutte le foto della visita clicca qui

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non mi dire che vi siete persi il parco sommerso di Baia...
http://www.areamarinaprotettabaia.it

Giuseppe

Andrea ha detto...

Abbiamo avuto poco tempo e abbiamo dovuto fare delle scelte.
Ma vedendo il sito internet è stato un grande sbaglio!!

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