martedì 29 gennaio 2008

Cappella Paolina


Durante la visita al Quirinale ho potuto apprezzare la Cappella Paolina che fu edificata da Carlo Maderno (1556-1629) nell'ambito del progetto di papa Paolo V Borghese (1605-1621).

La Cappella doveva assolvere alla medesima funzione di grande cappella di palazzo che riveste la Sistina in Vaticano, per questa ragione ne rispecchia le caratteristiche architettoniche e proporzionali.

Paolo V pensò di far decorare la volta e le pareti della Cappella con affreschi che non sfigurassero rispetto a quelli michelangioleschi della Sistina; affidò dunque il progetto della decorazione della volta ad Agostino Tassi, mentre il fiorentino Andrea Commodi realizzò un bozzetto con la Caduta degli angeli ribelli per l'affresco della parete di fondo. Nessuna delle due opere fu però messa in cantiere per i tempi lunghi che simili imprese avrebbero comportato.

Tramontata l'idea di affidare ad Agostino Tassi la decorazione a fresco della volta della Cappella, questa fu invece interamente rivestita da una raffinata e costosissima decorazione in stucco dorato realizzata dal ticinese Martino Ferabosco nel 1616.

La volta è ornata da rosoni e putti nonché dal drago e dall'aquila dello stemma Borghese; al centro lo stemma del papa fu sostituito, in una data imprecisabile, da un angelo. Negli sguinci delle finestre sono degli ovali con figure allegoriche e tabelle in cui sono raffigurati edifici costruiti o restaurati sotto Paolo V.

Le pareti della Cappella erano originariamente rivestite di damaschi rossi, sostituiti solo nel 1818 dagli affreschi a monocromo tuttora conservati. Fu Pio VII, rientrato al Quirinale nel 1814 dopo l'occupazione napoleonica del Palazzo, a far dipingere le figure degli Apostoli, degli Evangelisti Luca e Marco e di san Paolo. L'incarico fu affidato a Raffaele Stern (1774-1820), coordinatore dei lavori al Quirinale fino dall'epoca napoleonica, il quale guidò un gruppo di modesti pittori che in pochi giorni realizzarono, ispirandosi agli affreschi dell'abbaziale delle Tre Fontane, le monumentali figure di Apostoli inquadrate da un illusionistico partito architettonico a nicchie e lesene scanalate.

Sull'altare è collocato un arazzo francese della manifattura dei Gobelins, tessuto nel 1824 e raffigurante l'Ultima predica di santo Stefano; fu donato da Carlo X di Francia a papa Leone XII.

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