Ogni volta che passo da largo di Santa Susanna per andar a prendere la metro mi affascina quella grande fontana sulla sinistra (guardando piazza della Repubblica).
Inaugurata il 15 giugno 1587 su un progetto di Giovanni Fontana, la Mostra dell'Acqua Felice (detta anche Fontana del Mosè) fu così chiamata in onore di papa Sisto V, al secolo Felice Peretti: intenzione del papa era di rifornire d’acqua i rioni sorgenti nei colli Viminale e Quirinale e in particolare la sua sontuosa e vastissima villa Montalto, che si estendeva su entrambi i colli. A tale scopo fu ripristinato l'acquedotto Alessandrino, così detto dal nome dell’imperatore Alessandro Severo sotto il cui regno era stato costruito a partire dal 222 d.C., utilizzando l’acqua proveniente dai pressi di Palestrina.
L’iscrizione posta sotto la grande cornice dell'attico recita:
IOANNES FONTANA ARCHITECTVS EX PAGO MILI AGRI NOVOCOMENSIS AQVAM FELICEM ADDVXIT
mentre l’iscrizione sull'attico attesta che papa Sisto V piceno, dall'agro Colonna sulla via Prenestina, raccolse l'acqua da molte sorgenti dal 20esimo al 21esimo miglio, per un condotto sinuoso chiamato Felice dal nome avuto prima di divenire pontefice.
Gran parte del travertino proviene dalle vicine Terme di Diocleziano; i leoni originali, due di porfido e due di marmo chiaro, provenivano dal Pantheon e dall'ingresso centrale della basilica di San Giovanni in Laterano, dove sostenevano le colonne a fianco della porta.
Nelle nicchie laterali sono due altorilievi, a sinistra l’Aronne guida il popolo ebreo all’acqua scaturita dal deserto e a destra il Gedeone sceglie i soldati osservando il loro modo di bere.
Nel nicchione centrale è raffigurato Mosè che indica le acque miracolosamente scaturite dalla roccia. Oltre l'anacronismo della presenza delle Tavole della Legge, che Mosè non aveva ancora ricevuto all'epoca del miracolo delle acque, la statua, per quanto intenda rifarsi a modelli michelangioleschi, si presenta tozza ed enfatica, tanto da essere battezzata dai romani il "Mosè ridicolo".
Nelle nicchie laterali sono due altorilievi, a sinistra l’Aronne guida il popolo ebreo all’acqua scaturita dal deserto e a destra il Gedeone sceglie i soldati osservando il loro modo di bere.
Nel nicchione centrale è raffigurato Mosè che indica le acque miracolosamente scaturite dalla roccia. Oltre l'anacronismo della presenza delle Tavole della Legge, che Mosè non aveva ancora ricevuto all'epoca del miracolo delle acque, la statua, per quanto intenda rifarsi a modelli michelangioleschi, si presenta tozza ed enfatica, tanto da essere battezzata dai romani il "Mosè ridicolo".
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The Fountain of the Acqua Felice or Fountain of the Mosè, was also so called in honor of pope Sisto V. : intention of the pope was to supply of water the rising neighborhoods in the necks Viminale and Quirinale and particularly his sumptuous and vast villa Montalto.
To such purpose the Alexandrine aqueduct was restored, so said by the name of the emperor Alexander Severo under whose kingdom had been built beginning from the 222 d. C., using the water coming from the near of Palestrina. The registration posts under the great frame of the attic it recites: IOANNES FONTANA ARCHITECTVS EX PAGO MILI AGRI NOVOCOMENSIS AQVAM FELICEM ADDVXIT, while the registration on the attic attests that pope Sisto V piceno, from the sour Column on the street Prenestina, picked up the water from a lot of sources from 20esimo to the 21esimo mile, for a duct sinuous called Felice from the name has become before pontiff.
Great part of the travertino originates from the near Thermal baths of Diocleziano; the original lions, two of porfido and two of clear marble, they originated from the Pantheon and from the central entry of the basilica of St. Giovanni in Laterano, where they sustained the columns beside the door. In the side niches they are two altorilievis, to the left the Aronne drives the Jewish people to the water sprung by the desert, work and to the right the Gedeon it chooses the soldiers observing their way to drink, authors also of the frieze with the coat of arms of Sisto V. In the central nicchione it is represented Mosè that points out the waters miraculously sprung by the rock. Over the anachronism of the presence of the Tables of the Law, that Mosè had not received to the epoch of the miracle of the waters yet, the statue, for how much intends to recall models michelangioleschi, he/she introduces him stumpy and emphatic, so much to be baptized by the Romans the "ridiculous Mosè."
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