Cosa era il Pater familias nell'antica Roma? Riporto un brano del libro "I giorni del potere" di McCullough in cui un padre sgrida la figlia, Iulilla, per la sua condotta indecorosa:
"Sono il paterfamilias , colui il quale comanda in questa casa. La mia parola è legge. Le mie decisioni sono inappellabili. Qualunque cosa deciso di fare e di dire entro i confini di questa casa, posso farlo e posso dirlo. Non c'è legge del Senato e del Popolo di Roma che possa frapporsi tra me e la mia autorità assoluta sulla mia casa, la mia famiglia. Poiché Roma ha configurato le sue leggi in modo da garantire che la famiglia romana sia al di sopra della legge di tutti, all'infuori di quella del paterfamilias. Se mia moglie commette adulterio io posso ucciderla o farla uccidere. Se mio figlio si rende colpevole di turpitudine o di codardia o di qualsiasi altro tipo di delitto sociale, posso ucciderlo o farlo uccidere. Se mia figlia non è casta posso ucciderla o farla uccidere. Se un qualsiasi membro della mia casa, da mia moglie sino ai miei figli e alle mie figlie e a mia madre, ai miei servi, trasgredisce i limiti di quella che io giudico una condotta decorosa, posso ucciderlo o farlo uccidere. Capisci Iulilla?"
Ho provato, in auto, a fare questo discorso a mia figlia Claudia (quasi 5 anni) che mi ha tranquillamente risposto:
"quando vedo un vigile tiro giù il finestrino e dico che mi picchi, così ti manda in prigione"
Che dire? ho bloccato i finestrini ed ho continuato a guidare!
1 commento:
Delle due: o non ci sono più i padri di una volta anzi i pater familias oppure i figli si sono molto "scafati"....
La legge del male e peggio....
Mimmo
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