lunedì 29 ottobre 2007

Villa Torlonia

Villa Torlonia

Ieri abbiamo partecipato ad un'altra bellissima visita organizzazione dall'associazione culturale Edesia. Non era facilissimo sostituire la guida ufficiale Emilia ma Cristina è stato altrettanto brava.
Devo ammettere che il complesso di villa Torlonia è affacinante ma le spiegazioni dettagliate della guida ad un certo punto mi hanno annoiato. Sicuramente è dipeso dalla mia mancanza di preparazione in Storia dell'Arte ma alla fine ho preferito appagare la vista da quel meraviglioso spettacolo di colori e sculture.
In particolare abbiamo potuto ammirare il Casino Nobile e la Casina delle Civette.
Il primo, voluto da Giovanni Torlonia, nel 1797, che incaricò Giuseppe Valadier di rendere più fastosi e monumentali gli edifici ed il parco vede il nucleo centrale del palazzo valaderiano nella Salle à manger - oggi detta Sala da ballo - illuminata da un'unica grande finestra semicircolare la cui luce si rifletteva sulle altre pareti della sala rivestite di specchi per moltiplicare artificialmente le fonti di luce e per dare l'illusione di uno spazio più ampio.
Affascinanti sono le decorazioni interne che, più delle architetture, definiscono in senso del tutto nuovo la spazialità degli ambienti.
Il piano terra e il piano nobile svolgevano funzioni di alta rappresentanza e presentavano sale completamente decorate in stili e motivi di volta in volta diversi, perfettamente in linea con quel gusto della citazione che caratterizza tutta la villa. Il seminterrato e il secondo piano erano dedicati ai servizi e agli alloggi della servitù e dal seminterrato si poteva passare al Casino dei Principi attraverso una galleria sotterranea, ancor oggi presente.
Veramente peccato che non simo potuti accedere, dal piano seminterrato, ai due bunker fatti costruire da Mussolini, uno anti gas e l’altro antiaereo e alla sala ipogea, scoperta durante i recenti lavori di restauro, decorata da Giovan Battista Caretti a fingere una “Tomba Etrusca”.
La Casina delle Civette, dimora del principe Giovanni Torlonia jr. fino al 1938, anno della sua morte, è il risultato di una serie di trasformazioni e aggiunte apportate alla ottocentesca Capanna Svizzera che, collocata ai bordi del parco e nascosta da una collinetta artificiale, costituiva in origine un luogo di evasione rispetto all'ufficialità della residenza principale.
Dal 1916 l'edificio cominciò ad essere denominato "Villino delle Civette" per la presenza della vetrata con due civette stilizzate tra tralci d’edera, eseguita da Duilio Cambellotti già nel 1914, e per il ricorrere quasi ossessivo del tema della civetta nelle decorazioni e nel mobilio, voluto dal principe Giovanni, uomo scontroso e amante dei simboli esoterici.
Elemento unificante delle molteplici soluzioni architettoniche è la tonalità grigia del manto di finitura delle coperture, per il quale venne utilizzato la lavagna in lastre sottili, variamente sagomate, contrapposta alla vivace cromia delle tegole in cotto smaltato.
Gli spazi interni, disposti su due livelli, sono tutti particolarmente curati nelle opere di finitura; decorazioni pittoriche, stucchi, mosaici, maioliche policrome, legni intarsiati, ferri battuti, stoffe parietali, sculture in marmo mostrano la particolare attenzione del principe per il comfort abitativo.
Tra le tante decorazioni la presenza delle vetrate è così prevalente da costituire la cifra distintiva dell'edificio: le vetrate vengono tutte installate tra il 1908 e il 1930 e costituiscono un "unicum" nel panorama artistico internazionale.
Complimenti all'Associazione Edesia per la bella visita!!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravo!!!Le tue foto e la tua descrizione mi hanno convinto a visitare il resto di Villa Torlonia.
Complimenti per la foto numero 85, mi piace molto l'effetto che hai creato. Casuale vero??!!!
Ciao Angela

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