Nella storia della fondazione di Roma il Palatino ricopre un ruolo fondamentale. Infatti, le fonti fanno coincidere con il punto dove si fermò la cesta con i gemelli una grotta collocata alla base del colle, detta "Lupercale" perché sacra a Marte e a Fauno Luperco.
I bambini, inoltre, crebbero nella capanna di Faustolo e Laurenzia, situata sulla sommità del Palatino, nella zona del colle chiamata "Germalo" (o "Cermalo").
Infine, è sul colle palatino che Romolo salì per affidarsi al volere degli dei e di osservare il volo degli uccelli per interpretarlo, mentre Remo scelse l'Aventino. Dopo aver avuto il segno divino Romolo prese un aratro e tracciò un solco (in latino "urvus", da cui "Urbs") sul Palatino per segnare la cinta della città, che da lui fu detta Roma. Sul solco fece quindi costruire una cinta muraria, mettendovi a guardia Celere, cui impartì l'ordine di uccidere chiunque avesse osato scavalcarla.
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