venerdì 11 aprile 2008

Rione San Saba


Venerdì pomeriggio sono andato a prendere mio figlio a scuola (rione San Saba) e quando siamo tornati a casa (Garbatella) ci siamo accorti di esserci dimenticati lo zaino. Immaginate quanto ero felice, pioveva a dirotto. Non avendo l'auto e considerato il peso ormai in crescita costante ho deciso di andare a piedi (un bella passeggiata sotto la pioggia!) attraversando il rione San Saba, detto popolarmente il piccolo Aventino.

idea felicissima: il rione è fantastico.
San Saba prende il nome dal monastero e relativa chiesa che furono per secoli, dopo la caduta dell'impero romano, la sua unica presenza abitata.
Attorno al VII secolo alcuni eremiti s'insediarono sulle rovine di quella che era stata la caserma (statio) della IV coorte dei vigili, opportunamente collocata in un luogo da cui si poteva dominare con lo sguardo una gran parte del territorio sudest della città, tra l'attuale Porta San Paolo - che per i romani era Porta Ostiensis - e Porta San Sebastiano - che per i romani era la Porta Appia.
Verso l'VIII secolo, monaci orientali provenienti dalla comunità fondata a Gerusalemme da San Saba presero possesso del sito, e vi istituirono un monastero che nel IX secolo era considerato il più importante della città, e dal quale si irradiava in quasi secoli una vivace attività diplomatica verso Costantinopoli e il mondo barbarico.
Il monastero divenne col tempo assai ricco: possedeva, fra l'altro, il castello di Marino e il castello di Palo. La sua proprietà passò nei secoli dai benedettini ai cluniacensi, ai cistercensi, e dal 1573 al Collegio Germanico Ungarico, retto dai Gesuiti che lo tengono ancor oggi.
Dopo l'unità d'Italia, il piano regolatore di Roma capitale aveva destinato a verde pubblico la zona, contigua alla Passeggiata Archeologica. Tra il 1907 e il '14 il Blocco Popolare che governava la città in quegli anni (radicali, repubblicani e socialisti, sindaco Ernesto Nathan) fece realizzare dall'Istituto Case Popolari sul Piccolo Aventino, fra la chiesa e le mura, 10 lotti di edilizia residenziale destinati alla piccola borghesia impiegatizia, tra gli ultimi insediamenti residenziali programmati dentro le mura Aureliane.
Situato com'è sulla spianata in cima ad un cocuzzolo, il rione è percorso da salite e scalinate che degradano verso le mura o verso il sottostante Testaccio. Le case "popolari" sono villini bifamiliari ognuno con il suo giardinetto, e palazzine di non più di 4 piani, con appartamenti luminosi e cortili spaziosi, ognuna rivestita di una cortina di mattoni dello stesso colore della cortina antica della chiesa e delle mura.

Ma il vero cuore di San Saba è il giardino della piazza (piazza Bernini): ci sono alberi che fanno ombra alle panchine, due fontanelle per la sete di cani e bambini, al centro il monumentino ai caduti nella grande guerra, il mercato la mattina, il campo giochi installato nel recinto della chiesa, e la scuola elementare (quella di mio figlio) che affaccia anch'essa sulla piazza e dove il quartiere va a votare quando è tempo di elezioni. Peccato che è veramente tenuto male!!

C'è il giornalaio dove ogni mattino lotto con i bimbi per non comprare le carte dei Pokemon, alcuni negozi di alimentari tra cui un forno dove acquisto quotidianamente chili di pizzette sempre per le mie affamate bestiole, un bar-tabacchi, e una volta c'era anche un cinema - si chiamava Rubino - che ora è diventato un piccolo teatro, l'Anfitrione.

C'è, insomma, tutto quel che rende autonomo e riconoscibile un paese, appunto.

La periferia di questo paese - assolutamente compiuto in sé e felicemente appartato dal traffico benché ancora dentro le mura e collegatissimo - è stata poi urbanizzata dagli anni '30 ai '60, soprattutto fuori dalle mura, e anche se ci sono ancora villini e i condomini hanno mantenuto dimensioni vivibili, i 2500 abitanti originari sono diventati forse 20.000.

Il vincolo del parco archeologico e del complesso delle Terme di Caracalla hanno comunque frenato, fortunatamente, la passione romana del mattone.


QUOD INTRA CIPPOS AD CAMPUM VERSUS SOLI EST CAESAR AUGUSTUS REDEMPTUM A PRIVATO PUBLICAVIT
cippo (murato sulla facciata di un condominio del 1930) che ricorda come Augusto rese pubblici i terreni su cui oggi sorge la parte nuova del rione

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Una perfetta descrizione che suscita una profonda sensazione di tranquillità e pace.
Mi incuriosisce molto!!
Angela

Anonimo ha detto...

Io San Saba la conosco perché abito a Ostinese e ci passo tutte le volte che posso. Mio figlio inizierà la scuola elementare l'anno prossimo e mi chiedevo come sia la scuola di San Saba...Di questi tempi non s'è da stare allegri e trovare una scuola seria e tranquilla non è facile. E poi... c'è il tempo pieno?
Grazie in anticipo se potrai darmi la tua opinione.

Alessandra
a.cattoi@gmail.com

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