sabato 26 gennaio 2008

Primo al Pigneto

Dal blog di Marco Bolasco (Gambero Rosso)
Di Primo al Pigneto, locale giovane e intelligente aperto nel 2006 nel quartiere romano del Pigneto, si è gia detto molto.
Noi lo abbiamo premiato tra i migliori della guida Low Cost e gli abbiamo dedicato uno spazio sul GR186 del luglio scorso. Non starò qui dunque a ripetere che i prezzi sono onesti, la formula intelligente (così come la scelta dei vini), la cucina ben fatta e, soprattutto, golosa. Quello che mi colpisce, però, e che mi preme sottolineare, è l'atmosfera che c'è in questo posto. Primo è un locale con una cucina "gourmande" che non è pieno gourmet spocchiosi. Primo è un locale di "design" (nel senso stretto del disegno, del progetto) che non sfoggia "abiti" eccessivi e da gran serata. Nè formule trendy adatte a tutto fuorché ad un ristorante. Ha una bella carta di vini, bevibili (nel senso dei prezzi), ma non c'è spocchia nel servizio. Ma la cosa che probabilmente mi piace di più è la squadra. Il gruppo è affiatato, competente senza farlo pesare, sorridente e preciso. I ragazzi ti seguono, ti assecondano, sorridono, sono veloci. Non manca niente e allo stesso tempo niente è inutile o ridondante. In buona sostanza "ci sanno fare". Poca cosa? Dalle mie parti non lo è affatto. Anzi. E' un'atmosfera così straordinaria da farmi dimenticare di essere a Roma. O forse è l'atmosfera di una nuova Roma. "La seconda che hai detto...", speriamo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ci sono stata!!! A dire il vero non mi ha fatto impazzire... Non so se è stata la compagnia, pessima, o questa innovazione nel modo di cucinare che mi indispettisce. Sicuramente sono molto "semplice" nel modo di mangiare. Mi piace sentire i singoli sapori e se mangio i ravioli ripieni di gamberi (quello che ho ordinato) le nocciole tritate e le scorze di arancia le trovo un pò fuori posto. I sapori si mischiano e non si sa cosa esattamente si stia mangiando. Soprattutto quando i ravioli sono tre. Tre??? ed io che credevo che me li avessero portati per verificarne lo stato di cottura. La carta dei vini (un tomo dell'enciclopedia universale) offre sicuramente più ampia scelta rispetto al menù (un solo foglio). Questo ristorante adesso riscuote successo perchè "fà moda" io, onestamente, non ci tornerei.

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