dal Corriere della Sera on line:
ROMA - Un ritrovamento che ha dell'eccezionale. A Roma, sul colle del Palatino, durante dei lavori di esplorazione, sarebbe stata ritrovata la grotta di Romolo e Remo. Un locale sotterraneo di epoca romana, a circa 15 metri dalle fondamenta della villa di Augusto, sarebbe identificabile con la grotta-santuario dove i due leggendari figli di Marte e Rea Silvia, all'origine del mito della fondazione di Roma, sarebbero stati allattati da una lupa.
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L'ANNUNCIO - «Nel corso dell'esplorazione di questi giorni del Palatino, nella parte che dá verso il Circo Massimo, una sonda a 16 metri di profondità ha trovato qualcosa di veramente strabiliante - ha detto il ministro per i Beni e le Attivitá culturali, Francesco Rutelli, durante una conferenza stampa in cui ha fatto il punto dei lavori sul colle Palatino - Le immagini riportate da questa sonda potrebbero ragionevolmente testimoniare il luogo più celebre del mito della storia di Roma: il «lupercale», ovvero il luogo dove la lupa ha allattato i gemelli Romolo e Remo». «L'Italia e Roma non finiscono mai di stupire il mondo con continue scoperte archeologiche ed artistiche - ha aggiunto l'ex sindaco della Capitale - ed è incredibile pensare che possa essere stato finalmente trovato un luogo mitologico», che oggi è «diventato finalmente reale».
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L'ANNUNCIO - «Nel corso dell'esplorazione di questi giorni del Palatino, nella parte che dá verso il Circo Massimo, una sonda a 16 metri di profondità ha trovato qualcosa di veramente strabiliante - ha detto il ministro per i Beni e le Attivitá culturali, Francesco Rutelli, durante una conferenza stampa in cui ha fatto il punto dei lavori sul colle Palatino - Le immagini riportate da questa sonda potrebbero ragionevolmente testimoniare il luogo più celebre del mito della storia di Roma: il «lupercale», ovvero il luogo dove la lupa ha allattato i gemelli Romolo e Remo». «L'Italia e Roma non finiscono mai di stupire il mondo con continue scoperte archeologiche ed artistiche - ha aggiunto l'ex sindaco della Capitale - ed è incredibile pensare che possa essere stato finalmente trovato un luogo mitologico», che oggi è «diventato finalmente reale».
LA VILLA DI AUGUSTO - Nel luogo del ritrovamento sorge la villa dell'imperatore Augusto. A quanto pare, edificando la sua dimora proprio in quel luogo, il sommo comandante volle porre le fondamenta della sua magnifica residenza quel luogo altamente simbolico della storia di Roma. Tra l'altro, nel febbraio del 2008, riapriranno «dopo decenni» gli ambienti restaurati della casa di Augusto. Anche questo annuncio è arrivato dal ministro Rutelli. «Il prossimo 10 dicembre - ha detto - presenteremo alla stampa il frutto degli straordinari restauri della casa di Augusto, che neanche io ho mai visitato. Un luogo di straordinario interesse scientifico, aperto per la prima volta da decenni, che il pubblico potrà visitare dal febbraio 2008».
LA LEGGENDA - Dunque, la leggenda si è fatta storia. Romolo e Remo, abbandonati in un cesto sul greto del fiume, arrivano in una zona acquitrinosa. Qui vengono raccolti dalla lupa e portati al riparo in una grotta. Ora quella grotta è stata individuata: sul Colle Palatino, a 16 metri di profondità, tra il Circo Massimo e la casa di Augusto. Fu proprio Augusto che la trasformò in un luogo di culto legato alla fondazione di Roma. Un culto - ha spiegato l'archeologo Andrea Carandini - ancora vivo nel quinto secolo dopo Cristo e che suscitò le ire del Papa Gelosio: il Pontefice proibì ai romani di correre intorno al Palatino, il «sacro colle», frustando le donne per renderle fertili. Era un rituale legato al mito del Lupercale. Per il momento nessuno è stato in grado di entrare all'interno della stanza, alta 7,40 metri e larga sei metri circa. Finora è stato possibile far scendere una sonda con una microtelecamera: al centro della stanza l'apparecchio ha inquadrato l'aquila di Augusto e numerosi mosaici di marmo policromo. Ora si dovrà cercare un varco per entrare nella grotta, costruire un cantiere in sicurezza, e svuotare del terriccio l'intera costruzione tenendo conto che la grotta si trova a 16 metri di profondità rispetto al Palatino e che è all'altezza del Circo Massimo. «Gli studiosi - ha spiegato Rutelli - valuteranno per anni i dettagli di questa struttura. Si tratta di un luogo di culto, un santuario che Augusto trasformò in uno dei punti centrali della sua casa. Per secoli era stato cercato ed ora finalmente è sotto gli occhi di tutti».
LA LEGGENDA - Dunque, la leggenda si è fatta storia. Romolo e Remo, abbandonati in un cesto sul greto del fiume, arrivano in una zona acquitrinosa. Qui vengono raccolti dalla lupa e portati al riparo in una grotta. Ora quella grotta è stata individuata: sul Colle Palatino, a 16 metri di profondità, tra il Circo Massimo e la casa di Augusto. Fu proprio Augusto che la trasformò in un luogo di culto legato alla fondazione di Roma. Un culto - ha spiegato l'archeologo Andrea Carandini - ancora vivo nel quinto secolo dopo Cristo e che suscitò le ire del Papa Gelosio: il Pontefice proibì ai romani di correre intorno al Palatino, il «sacro colle», frustando le donne per renderle fertili. Era un rituale legato al mito del Lupercale. Per il momento nessuno è stato in grado di entrare all'interno della stanza, alta 7,40 metri e larga sei metri circa. Finora è stato possibile far scendere una sonda con una microtelecamera: al centro della stanza l'apparecchio ha inquadrato l'aquila di Augusto e numerosi mosaici di marmo policromo. Ora si dovrà cercare un varco per entrare nella grotta, costruire un cantiere in sicurezza, e svuotare del terriccio l'intera costruzione tenendo conto che la grotta si trova a 16 metri di profondità rispetto al Palatino e che è all'altezza del Circo Massimo. «Gli studiosi - ha spiegato Rutelli - valuteranno per anni i dettagli di questa struttura. Si tratta di un luogo di culto, un santuario che Augusto trasformò in uno dei punti centrali della sua casa. Per secoli era stato cercato ed ora finalmente è sotto gli occhi di tutti».
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