Ha aperto venerdì il Museo della Forma Urbis, allestito all’interno dell’Ex Palestra della Gioventù Italiana del Littorio, dove sarà possibile ammirare i frammenti superstiti di una grande planimetria di Roma incisa su 150 lastre di marmo tra il 203 e il 211 d.C., originariamente esposta sulla parete di un’aula nel Tempio della Pace, in seguito inglobata nel complesso dei SS. Cosma e Damiano.
Si tratta di uno dei più rari documenti giunto a noi dall’antichità, che restituisce un panorama unico del paesaggio urbano di Roma antica. Nella sua integrità, su di una superficie di 18x13m circa erano rappresentati almeno 13.550.000 m2 di città attraverso una moltitudine di sottili incisioni che raffiguravano le planimetrie degli edifici di Roma, a una scala media di circa 1:240.
Considerata la posizione, la difficile leggibilità e la generale assenza di dettagli, è probabile che la pianta marmorea avesse, più che una finalità pratica, una funzione di propaganda e di celebrazione del potere, fornendo all’osservatore una visione generale della città e dei suoi grandiosi monumenti, le cui sagome erano facilmente individuabili anche grazie all’uso del colore.
Anche se rinvenuti a centinaia, a partire dal 1562 e fino ai pezzi scoperti più di recente, i frammenti della Forma Urbis costituiscono circa un decimo della pianta originale, in uno stato di conservazione che varia da piccole schegge a settori di lastra con interi quartieri, case, portici, templi e botteghe. Solamente per circa 200 frammenti circa è stato finora possibile raggiungere un’identificazione e un’ideale collocazione sulla topografia moderna.
A distanza di un secolo dall’ultima sistemazione complessiva degli originali nel Giardino del Palazzo dei Conservatori, tra il 1903 e il 1924, il nuovo allestimento del Museo della Forma Urbis restituisce la pianta marmorea a una piena fruizione tanto per la comunità scientifica quanto per i visitatori, con un progetto espositivo mirante a favorire la leggibilità di un documento che per ingombro e condizioni frammentarie poco si presta a una comprensione immediata.
Negli spazi interni dell’edificio museale – che ospita anche una consistente scelta del materiale architettonico e decorativo dell’Antiquarium Comunale – sui pavimenti delle sale sono collocati i frammenti della Forma Urbis, sovrapposti, come base planimetrica, alla Pianta Grande di Giovanni Battista Nolli del 1748.
I visitatori possono così effettuare un vero e proprio viaggio nella città antica, apprezzando i particolari delle planimetrie con una visione il più possibile ravvicinata e zenitale.
Il museo sarà aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 16.00 (ultimo ingresso un’ora prima).
Le tariffe sono:
Intero Residente € 6,50 – Ridotto Residente € 5,50
Intero Non Residente € 9,00 – Ridotto Non Residente € 6,50
Ingresso gratuito con la MIC Roma Card.
È possibile acquistare il biglietto d’ingresso online, tramite il call center 060608, con diritto di prevendita € 1 oppure presso la biglietteria del Museo.
L’acquisto in biglietteria di biglietti per date successive è consentito solo con carta di credito con diritto di prevendita € 1.
Prenotazione obbligatoria allo 060608 per i gruppi.
Articolo pubblicato su https://www.sovraintendenzaroma.it/content/il-museo-della-forma-urbis
Foto 1 www.arte.it
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