Attenzione a tutti i miei lettori (forse solo io!), vi avviso che l'associazione Edesia mi informa che Domenica prossima 15 aprile si svolgerà una manifestazione di archeologia-sperimentale ad opera del gruppo storico della XXX Legio Romana. Vi invitiamo a partecipare, soprattutto per il particolare interesse storico che desta tale esibizione.
La dimostrazione avverrà al “PARCO FAO” (Largo Silvio D’Amico” - 15 aprile 2007 - dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00). Tutte le ricostruzioni sono frutto di anni di ricerche e di studio, prendendo spunto da libri, monumenti, vestigia e fonti di vario tipo.
Per chi è interessato può essere utile sapere che la Legio XXX Ulpia Victrix era una legione romana arruolata dall'imperatore Traiano nel 105, in occasione delle sue campagne in Dacia. La legione rimase attiva fino allo sgretolamento della frontiera renana, all'inizio del V secolo. Gli emblemi della legione erano gli dei Nettuno e Giove, oltre al capricorno. Il cognomen Ulpia Victrix fa riferimento alla famiglia di Traiano (Ulpius) e alla vittoria (Victrix, cioè "vincitrice").
Durante la guerra civile del 193 la legione XXX Ulpia Victrix sostenne Settimio Severo, che le concesse il titolo Pia Fidelis ("leale e fedele").
Nel 235 la legione venne impiegata dall'Imperatore Alessandro Severo nella sua campagna contro i Sassanidi, e sostenne l'Impero delle Gallie di Postumo (260-274).
Con la riorganizzazione dell'esercito romano (da parte di Costanzo Cloro), la legione, di guardia al confine, perse d'importanza a favore del comitatus, il principale esercito (composto prevalentemente di cavalieri) dietro al limes. La caduta della frontiera del Reno segnò la fine della storia della legione.
Durante la guerra civile del 193 la legione XXX Ulpia Victrix sostenne Settimio Severo, che le concesse il titolo Pia Fidelis ("leale e fedele").
Nel 235 la legione venne impiegata dall'Imperatore Alessandro Severo nella sua campagna contro i Sassanidi, e sostenne l'Impero delle Gallie di Postumo (260-274).
Con la riorganizzazione dell'esercito romano (da parte di Costanzo Cloro), la legione, di guardia al confine, perse d'importanza a favore del comitatus, il principale esercito (composto prevalentemente di cavalieri) dietro al limes. La caduta della frontiera del Reno segnò la fine della storia della legione.
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