Il bello dell'archeologia in diretta: entrare negli scavi di ambienti monumentali del III secolo d. C., dove riaffiorano sepolture di scheletri coperti da grandi anfore delle provincie africane dell'impero. Suggestioni che nel rione di Testaccio regalano i resti della "Porticus Aemilia", l'edificio originario del II secolo a. C., lungo mezzo chilometro e adibito allo stoccaggio delle merci a servizio del porto fluviale, che da venerdì aprirà al pubblico il suo cantiere con un ciclo di quattro visite guidate gratuite fino al 31 luglio tenute dagli stessi archeologi impegnati nelle ricerche.
L'iniziativa, messa in campo dalla soprintendenza ai beni archeologici, rientra nel progetto di recupero e valorizzazione in collaborazione con il Reale istituto Neerlandese, il I Municipio e il Comune.
"Dallo scavo partito a giugno, sta venendo fuori un grande ambiente d'età Severiana che ristruttura una navata dell'antico edificio repubblicano, mentre addossate al muro esterno sono riemerse quattro sepolture databili tra il V e VI secolo", racconta il direttore dello scavo Renato Sebastiani.
articolo di Laura Larcan pubblicato su roma.repubblica.it
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