martedì 26 luglio 2011

Testaccio, torna alla luce il porto imperiale


Svelato il più grande porto fluviale della Roma imperiale, attivo tra I e V secolo. Dopo vent'anni di scavo da parte della Soprintendenza ai beni archeologici, sono state presentate le strutture riportate alla luce su Lungotevere Testaccio.
Si tratta di una complessa struttura che si articola su tre livelli lungo 320 metri. Spiccano le banchine cosiddette di "piana" e di "piena" delle acque. E un criptoportico coperto da volte a botte, lungo il quale si aprono degli ambiente - magazzini, o "tabernae" - che si sviluppano sotto il tracciato stradale. Qui lo scavo ha restituito una notevole anfore e in alcuni ambienti sono state ritrovate monete in bronzo. Per completare il consolidamento delle strutture e valorizzarle con aperture al pubblico serve 1 milione di euro circa. L'impegno arriva dal sottosegretario ai beni culturali Francesco Giro, che oggi ha effettuato il sopralluogo con l'attuale direttrice dell'area, Paola Di Manzano, l'ex direttore Claudio Moccheggiani Carpano, e il presidente della Commissione speciale per la Sicurezza di Roma Capitale Fabrizio Santori.

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