
Sto finendo di leggere, con non poca fatica, il nuovo libro di Guido Cervo "Le mura di Adrianopoli".
Il romanzo segue altri lavori storici sicuramente più interessanti. Lo stile non è paragonabile a quello della Mc Cullough o del bravissimo Valerio Massimo Manfredi ma tra gli scrittori che si rifanno all'antica Roma non è da disprezzare (prima di questo libro).
L'autore dichiara di avere idee piuttoste chiare sulla narrativa storica e, scherzosamente, afferma spesso di scrivere i romanzi che vorrebbe leggere. Con il suo stile, secondo la sua casa editrice Piemme, tenta di raccontare la Storia come una vicenda corale, intrecciando fantasia e realtà.
Leggendo il suo romanzo effettivamente i punti di riferimento principali alla guerra tra Goti e Romani alla fine del IV secolo d.C sono corretti ma le diverse storie risultano superficiali e piuttosto simili alle vicende raccontate nei suoi precedenti libri.
Alla fine il romanzo risulta, a mio parere, lento e non entusiasmente. Nonostante le varie storie Cervo non riesce a svegliare la mia curiosità e sicuramente non aiuta il periodo scelto dall'autore che descrive un impero guidato da imbelli e corrotti imperatori che portano alla rovina con scelte sbagliate la più grande e longeva civiltà che abbia mai avuto la nostra terra.
In conclusione non ne consiglio la lettura.
1 commento:
Prova a leggere, se già non lo hai fatto, L'Impero dei Draghi, di V.M. Manfredi.... in pratica parla del contatto che pare ci sia stato tra la civiltà romana è l'antica Cina.... Poi Manfredi scrive benissimo...
Ciao Mimmo
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